Proseguendo il nostro viaggio nella gastronomia piemontese non può mancare la trippa di Moncalieri classificata come prodotto agroalimentare tradizionale del Piemonte.
La sua storia inizia nel lontano 1895 con una famiglia ed una piccola macelleria ma pare abbia origini più antiche, c’è chi la fa risalire al periodo dei Galli tra i quali vi era l’abitudine di preparare salsicce insaccando varie parti di stomaci animali o chi la fa risalire al medioevo, essendo un piatto povero in quanto ricavato da diverse parti dello stomaco del bovino.
Pur essendo di origine piemontese è un piatto che si può trovare in molte regioni d’Italia dal quella milanese a quella toscana, per poi arrivare a quella romana.
A seconda della zona in cui è preparata può essere tagliata a fette e cotta in modi differenti, e a seconda delle ricette regionali oltre allo stomaco dei ruminanti viene adoperato pure quello del maiale; raramente si usa la trippa dell’agnello.
Di solito la trippa è servita fredda, affettata oppure tagliata a cubetti condita con un po’ di olio e spezie…
Di solito si consuma nei mesi più freddi e quella alla piemontese ha gli ingredienti salati, cotti per circa otto ore e riposti in uno stampo, poi una volta raffreddato può essere servito come antipasto.