La Transilvania, regione montuosa solitamente nota per l’affascinante castello di Bran (legato alla storia del conte Dracula) e per la meravigliosa cittadina sassone di Braşov, custodisce tra i suoi boschi una perla architettonica assai rara: il castello di Peleş, sito nel distretto di Prahova (Sinaia).
Un fiabesco castello in stile alpino, eretto tra il 1873 e il 1914, destinato ad essere la residenza reale di Carlo I di Romania. Una miscela esplosiva di influenze architettoniche, dal neogotico al neorinascimentale, con elaborati interni realizzati in stile fiorentino, francese, turco, arabo e imperiale.
Non è un caso, del resto, se Elisabetta di Wied (moglie di Carlo), durante la fase di costruzione del castello, annotasse con divertimento nei suoi diari privati i litigi di centinaia di uomini che cantavano e parlavano in quattordici lingue diverse:
«Gli italiani erano muratori, i romeni costruivano terrazze, gli albanesi e i greci lavoravano la pietra, i tedeschi e gli ungheresi intarsiavano il legno. I turchi costruivano mattoni, mentre gli ingegneri erano polacchi, i disegnatori francesi e gli scalpellini cecoslovacchi».
Oltre centosessanta camere lussuosamente decorate e arredate, tra uffici, biblioteche, gallerie d’arte e armerie (con oltre quattromila pezzi catalogati e divisi in guerre orientali e occidentali).
Da notare anche gli oltre trenta bagni, con tanto di thermarium annesso, il salone principale interamente realizzato in legno, i sontuosi mobili, e i pregiati marmi, vetri e porcellane che arricchiscono il castello.
Un luogo reso ancora più incantevole dal paesaggio che lo circonda: un susseguirsi spasmodico di giardini, terrazze, statue e fitte foreste.
Ambra Belloni