Altro che auto elettriche!
Il voto dal fronte UE sul Regolamento che prevede lo stop dal 2035 alla vendita di auto nuove diesel e benzina è saltato. Lo si apprende dall’AGI, Agenzia Italia, la quale specifica che la questione è stata rinviata a data da destinarsi. Vediamo nel frattempo le notizie che giungono dal settore auto in Italia. Stando al bilancio stilato dalla rivista di settore “Quattroruote” il 2022 è stato un anno nero con immatricolazioni quasi ai minimi storici.
Spostandoci sul mondo delle auto usate, è innegabile come le ultime congiunture storiche si siano riflesse anche nel commercio. E così i prezzi dell’usato sono lievitati al punto da ingenerare un fenomeno abbastanza nuovo, se paragonato a quanto accadeva mediamente negli anni passati. A cominciare a mettere nero sul bianco il fenomeno sono alcuni giornali locali. Da ultimo “la Tribuna” di Treviso che, senza mezzi termini, titola: “L’auto nuova? I trevigiani ora aggiustano la vecchia”. E così si sta registrando un vero e proprio boom sul fronte delle riparazioni dei veicoli. Si parla addirittura di livelli che superano il 30%.
Stando ai rilievi fatti da Confartigianato, il fenomeno sarebbe da ascriversi non solo a ragioni di incertezza economica, ma anche alle incognite legate alle auto elettriche. Per cui, stando a quanto rilevano le varie officine meccaniche, comincia a diffondersi un po’ ovunque la preferenza degli italiani nel rimettere a posto la propria auto, piuttosto che affrontare le spese di auto nuove. Lavori impegnativi quindi che, un tempo, inducevano i proprietari a disfarsi del proprio automezzo per acquistarne uno nuovo, ora sembrano non “spaventare” più. Il comune sentire sembra essere quello secondo cui i proprietari di autoveicoli preferiscono tenersi il proprio mezzo, sostenendo significative spese di riparazione piuttosto che dirigersi sul nuovo o su un usato troppo costoso e di cui spesso non si hanno sufficienti garanzie.
Di Maria Teresa Biscarini