Il documusical è di Francesco Ranieri Martinotti, ispirato a Roberta Betti con la partecipazione di Drusilla Foer, Simona Marchini e Giovanni Caccamo e presentato Fuori Concorso nella sezione Ritratti e Paesaggi
Torino Film Festival arriva alla 41a edizione e Fuori Concorso, nella sezione Ritratti e Paesaggi, presenta ‘La donna che riapriva i teatri’, diretto e sceneggiato da Francesco Ranieri Martinotti. Si tratta di un documusical prodotto da Camillo Esposito per Capetown S.r.l., in collaborazione con Rai Cinema e il Teatro Politeama Pratese con il contributo del Ministero della Cultura – Direzione Generale per il Cinema, e della Regione Toscana – Toscana Film Commission – Sensi Contemporanei e con il sostegno di Patrizia Pepe.
La trama
È ispirato a un episodio avvenuto a Prato negli anni ’90 che riguardò la vita culturale della città gioiello dell’industria tessile italiana. Un caso di mecenatismo che consentì di sottrarre alla speculazione edilizia il Teatro Politeama che avrebbe visto trasformata, la platea, il bocca scena, il palcoscenico e tutta la volumetria dal pavimento alla cupola di Nervi, in una ripida rampa per accedere ai diversi livelli di un immenso garage. Nata a Prato, da un muratore e una sarta, Roberta Betti, è la protagonista del film. È lei a raccontare cosa la mosse a creare un comitato cittadino per acquistare dalla banca, proprietaria dell’immobile, il teatro che si trova nel cuore della città e che ancora oggi dopo trent’anni continua ad avere un cartellone ricco di spettacoli: dall’Opera lirica, al teatro, dall’operetta, ai concerti pop. Un racconto nel racconto, tra le vicende emblematiche di una storia tutta pratese, i tratti biografici di una donna unica e straordinaria, la musica, il ballo e le aspirazioni di un gruppo di giovani artisti in cerca del loro futuro.
Francesco Fravolini