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The brick: arte con i Lego

Può un mattoncino di plastica diventare opera d’arte? La mostra The art of the brick dell’artista statunitense Nathan Sawaya ne è la prova!

Nathan è stato il primo ad utilizzare i Lego, famosissimi mattoncini danesi utilizzati a scopo ludico dai bambini di tutto il mondo, nell’arte contemporanea, ottenendo grandi risultati.

Nati dall’idea del falegname Ole Kirk Kristiansen (1916), oggi, grazie all’arte di Sawaya, i colorati mattoncini sono anche la materia prima che può dar vita a grandi capolavori artistici: la mostra si articola complessivamente in ottanta sculture, uniche nel loro genere, e ha già fatto il giro del mondo riportando incassi record con oltre un milione e mezzo di visitatori tra Stati Uniti, Europa, Cina e Australia. È rimasta in Italia fino al 24 febbraio 2019 e non se ne esclude un futuro ritorno.

Le opere, vere e proprie sculture a grandezza naturale, rappresentano un viaggio all’interno dei più reconditi sentimenti umani: si pensi all’area dedicata allanima e alla meravigliosa scultura Yellow, raffigurazione di un uomo che, stracciandosi letteralmente il petto con le mani, fa uscire dal suo interno centinaia di mattoncini gialli come il suo corpo, mostrandoci le declinazioni più complesse del proprio Io.

Seguono, poi, riproposizioni di opere artistiche note: dall’Urlo di Munch al Bacio di Klimt, passando per La ragazza dallorecchino di perla di Vermeer e la Monna Lisa di Leonardo. Ultimissime novità… una testa Moai molto simile a quelle presenti sull’isola di Pasqua (composta da 75.000 mattoncini) e un dinosauro a grandezza naturale.

Suscitare emozioni e raccontare l’animo umano, dunque, è l’obbiettivo finale dell’ex avvocato Nathan Sawaya, che ha abbandonato la sua brillante carriera per inseguire un sogno nato in tenera età, quando nell’Oregon giocava con i mattoncini Lego, scriveva racconti e dava spazio alla sua infinita immaginazione.

Ambra Belloni

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