La crescita di Heply si è basata su una cultura della trasparenza totale verso i propri clienti riguardo la propria solidità finanziaria. L’azienda ha sempre voluto comunicare i suoi numeri senza approssimazioni, basandosi su dati certi e verificabili su CreditSafe
La tecnologia diventa un volano economico a beneficio della crescita economica. È il caso della società Heply, software factory specializzata nella creazione di prodotti software per le aziende, che chiude il 2021 con l’obiettivo di fatturato prefissato: supera 1.200.000 euro (+50% rispetto al 2020). Fondata nel 2019 da Timenet SpA e Andrea Virgilio, oggi CEO e chief happiness officer dell’azienda, Heply vanta un team di 30 persone – 11 in più rispetto al 2021 – e un turn-over aziendale pari allo 0%. Tutto questo, grazie alla centralità del benessere dei propri collaboratori, è parte integrante di quella che ama definirsi una vera e propria “happy company”. La crescita di Heply si è basata su una cultura della trasparenza totale verso i propri clienti riguardo la propria solidità finanziaria. Heply utilizza la piattaforma sia per rendere noto ai clienti il proprio punteggio – attualmente pari a 68 equivalente ad un basso livello di rischio – sia per selezionare le aziende con cui lavorare, che devono avere uno score minimo di 29.
Nuova metodologia di lavoro
Dopo le numerose assunzioni e l’ampliamento dei reparti, il 2021 rappresenta per Heply un anno chiave per affermare le proprie strategie di gestione del lavoro interno con azioni coraggiose e tutt’altro che improvvisate. L’azienda ha avviato un processo che la vorrebbe portare all’abbattimento dei C-LEVEL, ovvero l’eliminazione di tutti i chief aziendali a capo di una specifica area in azienda, che detengono un ruolo di altissima responsabilità manageriale.
La mancanza di sviluppatori
È un problema concreto in Italia ponendosi come un ostacolo alla creazione di nuovi modelli di business, a fronte di una sempre maggiore disponibilità di infrastrutture digitali e al processo di digital transformation. La figura dello sviluppatore è una delle più richieste sul mercato del lavoro. Heply ha cercato di creare le condizioni per strutturare un team solido e duraturo – formato da “happy coders” – con una policy interna volta a mitigare le cause di turnover e mantenere in azienda una vera e propria cultura del benessere. Con Andrea Virgilio, CEO di Heply, cerchiamo di comprendere il valore aggiunto della tecnologia, a beneficio dell’economia.
Che ruolo svolge lo sviluppatore nel XXI secolo?
«Lo sviluppo di software e app moderne è un settore sempre più importante, che richiede processi diversi e più complessi rispetto al passato, in continuo aggiornamento. I clienti non solo sono più esigenti, ma desiderano che il rilascio della loro soluzione digitale ideale avvenga in tempi brevi. Pertanto i desiderata dei clienti, la qualità e i costi vanno bilanciati al meglio, ed è proprio per questo che la figura dello sviluppatore sta diventando imprescindibile. Per adattarsi ad un mondo (e a richieste) in costante evoluzione, serve una nuova filosofia del lavoro con team di sviluppo interfunzionale».
La tecnologia come si svilupperà nel futuro dell’economia italiana?
«La tecnologia avrà un peso e un ruolo sempre più importante ed impattante. Pertanto, pretendere maggiore empatia ed uguaglianza alla tecnologia emergente, significa contribuire alla possibilità per le generazioni future di disporre di un sostegno evoluto e affidabile. Intelligenza emotiva e artificiale non possono più escludersi vicendevolmente, ma anzi devono essere considerati rami dello stesso albero, sistemi che agiscono in sinergia e collaborazione per ottenere i migliori risultati possibili».
Francesco Fravolini