Una macchina capace di trasformare i rifiuti in oggetti utili, uno strumento capace di essere riposto in garage, sempre pronto all’uso, un macchinario in grado di far si che ogni famiglia abbia la possibilità di riciclare in autonomia le bottigliette, le confezioni e via dicendo. Ebbene ora tutto questo è possibile grazie all’idea di Dave Hakkens, designer olandese, maturata 6 anni fa che ormai si è estesa su scala mondiale. Il tutto è partito dalla sua tesi di laurea all’interno della quale progettò questo macchinario con cui è possibile riciclare i propri rifiuti di plastica, facendoli diventare qualcosa di riutilizzabile. Dave ha deciso di rendere noto il progetto e Precius Plastic sta provvedendo al resto.
Il progetto permette a chi vuole di riciclare i propri rifiuti. Sicuramente una soluzione più che utile, dal momento che la plastica rappresenta una delle principali problematiche a livello ambientale. Proprio per questo le proposte non mancano e organizzazioni, governi, associazioni oppure semplici cittadini si stanno mettendo in gioco per cercare di salvare il salvabile. Ma le soluzione degli ultimi tempi sembrano non bastare, dato che le Nazioni Unite hanno sentenziato che solo il 9% della plastica prodotta fino ad oggi è stata realmente riciclata.
Pertanto, partendo dal presupposto che comunque la plastica molto probabilmente continuerà ad essere utilizzata, perché non renderla effettivamente utile grazie al contributo di ciascuno di noi. Infatti l’azione del singolo rappresenta il fulcro del progetto, tant’è che Precious Plastic fornisce strumenti concreti e reali per dare il via ad un meccanismo vero e proprio di riutilizzo in casa propria.
Ma cos’è effettivamente Precious Plastic? Una piattaforma globale, un ecosistema di imprese locali volte al riciclo e fondate su modelli imprenditoriali nuovi 2.0, la quale da supporto a chiunque voglia rendersi attivamente utile. All’interno del sito è possibile scaricare degli starter kit specifici mediante cui si possono costruire le macchine per il riciclo in totale autonomia, così da riutilizzare i rifiuti, creare oggetti di design ed opere d’arte o semplici punti di ritrovo dove portare i rifiuti. Il tutto è accessibile e condivisibile gratuitamente.
Giulia Baldini