Prima gli italiani. Ma cosa significa essere italiani? O di una qualunque altra nazionalità? Degli studenti hanno regalato un test del Dna ai ministri del governo gialloverde per scoprire le proprie origini etniche e, magari, rendersi conto che tutta la storia del sovranismo è una favola reazionaria. Improbabile, ma un uomo può sognare.
12 ragazzi, tutti tra i 20 e i 22 anni dell’Università di Bologna hanno consegnato personalmente i kit per il test del Dna ai ministri del governo Conte. Il tutto nell’ottica del progetto “Identità sconfinate” che ha lo scopo di dimostrate che l’identità personale non è qualcosa di immutato e di immutabile.
Anzi, vuole dimostrare che, in tutti, nell’albero genealogico, ci sono informazioni genetiche proveniente da tutto il mondo. Le nazioni hanno davvero un significato che va oltre i propri confini? Questo è l’assioma che questi ragazzi vogliono sfidare e, dati i risultati che questo tipo di test ha dato già in passato, facilmente sconfiggere.
Non a caso l’idea stessa del progetto è nata proprio dalle derive nazionalistiche che sta prendendo la nostra nazione, come i ragazzi stessi hanno confermato. E con questo progetto vogliono provare a sensibilizzare, non a puntare il dito contro qualcuno o qualcosa. Per quanto la situazione possa essere drammatica.
Un clima non solo nazionalistico, ma anche di sospetto, tanto che, all’inizio, i ragazzi sono stati additati per voler confermare l’Italianità al 100% di tutti i ministri del Governo. Una cosa impossibile, oltre che terrificante perché fa venire in mente un passato molto più oscuro.
Domenico Attianese