Molti di noi sono rimasti fermi alla struggente fiaba di Hans Christian Andersen del Soldatino di stagno innamorato della ballerina di carta e destinato a morire fondendosi con lei nell’ultimo abbraccio.
Ciò, tuttavia, sembra sufficiente per creare, nel nostro immaginario, uno spazio privilegiato per figure e personaggi in miniatura che incarnano, tra l’altro, valori universali come il coraggio, il senso del dovere, la disciplina e, nel caso del nostro soldatino di stagno, la forza di nobili sentimenti, la fedeltà e l’amore.
Walt Disney ha trasposto quella splendida favola nel lungometraggio “Fantasia 2000” con magnifiche sequenze animate, accompagnate da musiche di Šostakovič.
Con questo “pregiudizio”, ci avviciniamo ai Soldatini di piombo che occupano l’interesse di molti collezionisti ed appassionati.
Una finestra su un fenomeno veramente affascinante che attraversa tutte le epoche e coglie, attraverso riproduzioni e diorami di splendida fattura, momenti topici e indimenticabili della storia.
Soldatini che, da semplice gioco di bambini, si sono trasformati in preziosi oggetti da collezione, nei quali si trasfonde cultura storica, competenza tecnica, in materia di armi ed uniformi, e talento artistico.
Nell’ambito di questi personaggi in scala, si distinguono soldatini giocattolo e modelli militari.
L’Arma dei Carabinieri, la Marina Militare e la Guardia di Finanza presentano vetrinette di particolare suggestione con i loro più caratteristici modelli e le più significative uniformi.
L’interesse per i soldatini in formato ridotto, nelle svariate configurazioni, e la produzione a carattere abbastanza intensivo, risale al 1700 anche, se è noto, come già gli antichi Egizi ponevano soldatini votivi nelle tombe, per scortare il proprio Signore nell’aldilà e come una delle scoperte archeologiche più recenti e importanti, riguarda proprio il dissepolto esercito di Xian in Cina, 8000 statue di guerrieri in creta che hanno avuto un incredibile impatto culturale e mediatico.
In Europa nel ‘700 e ‘800 nacquero molte ditte produttrici in Francia e Germania che si dedicarono alla creazione di numerosi modelli dei soldati delle Armate Napoleoniche e di Federico il Grande, in forme tridimensionali (a tutto tondo) o piatte.
Più di recente si è affermata la produzione inglese che ha diffuso le sue creazioni in tutto il mondo, mentre si sviluppavano produzioni alternative, in carta, pasta, celluloide e plastica sia in Germania e in Italia.
Particolare importanza è attribuita alla creazione di modelli militari da collezione e da ornamento, prodotti con tecniche di stampaggio diverse. Tra questi modelli primeggiano magnifici soldati a cavallo e militari nelle uniformi degli Stati italiani preunitari.
Un mondo, a dir poco coinvolgente e affascinante, che contiene un piccolo mistero: quello del perché queste miniature, queste piccole immagini e modelli inanimati, traslati da una, spesso lontana, realtà storica, suscitino tanto interesse e attrattiva.
I grandi cultori dei soldatini di piombo e degli scenari militari in scala, si chiedono se le ragioni di questo incredibile appeal siano soltanto i vivaci colori, i rossi e i blu di splendide divise in sconfinata gamma di combinazioni; se siano, per caso, gli echi interiori di remoti rulli di tamburi o squilli di tromba, i diorami di rutilanti schieramenti, le cariche immaginarie o se non sia invece, soltanto l’intimo piacere o l’appagante godimento di un gioco che intriga bambini e adulti.
La risposta va ricercata in ciascuno di noi singolarmente, visto che ai soldatini di piombo si dedicarono Prìncipi, Capi di Stato, militari, scienziati, letterati, artigiani, gente comune di luoghi e tempi diversi ma accomunati da una stessa irresistibile passione.
Camillo Tondi