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Arte & Cultura

Silvio Dagnini, architetto italiano in Russia tra la fine dell’impero e il 1942

Un incontro culturale organizzato dal Comitato Interpaese Italia-Malta-San Marino/Federazione Russa Rotary International intende ripercorrerne la storia, le opere e la discendenza ancora vivente in Russia

La doverosa ri-scoperta delle opere e delle realizzazioni di un italiano poco noto in patria ma assai apprezzato nella Russia imperiale al tramonto del XIX secolo così come dalla nuova Russia così come emersa dalla rivoluzione del ’17 è al centro dell’evento culturale: “155 anni di Silvio Dagnini, l’architetto e la sua eredità … per unire i popoli” a cura del Comitato Interpaese Italia-Malta-San Marino/Federazione Russa Rotary International e che avrà luogo Sabato 19 febbraio 2022, alle ore 10.00 (ora italiana) su piattaforma zoom.

Silvio Dagnini, architetto di famiglia mantovana, ma nato ad Charkiv (nell’attuale Ucraina)nel 1867 dove il padre si era trasferito per insegnare lingua e letteratura italiana alla locale Università dopo una fortuna esperienza ad Odessa come cantante, ha avuto la sua formazione a San Pietroburgo alla locale Accademia di Belle Arti e già all’inizio della sua carriera, mercè gli ottimi risultati conseguiti durante gli studi affiancò il noto architetto Alexander Fedorovich Krasovsky nel restauro del Palazzo d’Inverno destinato al futuro Zar Nicola II.

In seguito, come architetto di corte è chiamato a numerosi interventi di restauro del monumentale complesso residenziale imperiale di Carskoe Selo (oggi cittadina di Puškin, gemellata con Mantova) a pochi chilometri da San Pietroburgo; mentre per la committenza pubblica realizzerà numerosi palazzi ed opere di interesse civile anche dopo i tumulti della rivoluzione del 1917 e i disordini che ne conseguirono per concludere la sua parabola terrena nella Mosca assediata del 1942.

Giova ricordare che la storia dell’architettura russa deve molto alle competenze di progettisti e maestranze italiane che sin dal Rinascimento hanno operato in loco contribuendo alla grandezza e allo splendore di monumenti, chiese e cattedrali (tra cui, ad esempio, anche il Cremlino) nelle principali città come Mosca e San Pietroburgo.

Al bolognese Aristotele Fioravanti, morto a Mosca nel 1486 si deve la costruzione della Cattedrale dell’Assunzione; mentre al milanese Pietro Antonio Solari, morto a Mosca nel 1493 si devono alcune torri fortificate del Cremlino.

Sempre da Milano, nel 1494, dopo la scomparsa del maestro Solari, su invito dello Zar Ivan III, arriva Aloisio da Carcano, a cui si devono alcune parti del Palazzo Terem. E l’avvio alla costruzione del palazzo ducale presso la cattedrale dell’Annunciazione e della Torre Borovickaja; mentre al coevo Aloisio Nuovo, sono attribuite la Cattedrale dell’Arcangelo Michele, dove sono sepolti i monarchi moscoviti e altre 11 chiese (non tutte, ad oggi, sopravvissute ).
E ancora, sul finire del ‘400 si ritrovano opere del vicentino Antonio Frjazin.

Ma è dalla seconda metà del ‘500 che si assiste ad una vera e propria esplosione di architetti italiani operanti per le ricche committenze nobiliari e imperiali russe, coi nomi imperituri di Pietro Francesco, Antonio Rinaldi, Domenico Trezzini, Bartolomeo Rastrelli, Carlo Rossi che hanno realizzato quei capolavori di architettura civile, sacra e militare che hanno caratterizzato l’immagine imperiale della magnificenza russa.

L’incontro culturale promosso dal Comitato Interpaese Italia-Malta-San Marino/Federazione Russa Rotary International e che si terrà in doppia lingua, italiano e russo, sarà coordinato da Olga Kholmogorova e Giovanni Venturi, quest’ultimo Presidente ICC, e seguirà un ricco programma di interventi: “Pagine della storia della famiglia Dagnini. Dalla musica all’architettura”, a cura di Natalia Petrova, Direttrice del Museo Storico e letterario città di Pushkin;“Valentin ed Anna Dagnini a Novorossiysk”, a cura di Inna Vasiljeva, Presidente del Rotary Club Novorossiysk ed Irina Voskresenskaya, Presidente del Club Italiano a Novorossiysk; “Alcuni eventi celebrativi nella città di Pushkin. Invito alla partecipazione”, a cura di Victor Kuzmin, Presidente del RC Pushkin-Tsarskoye selo, per concludere con alcune informazioni sulla prossima “Iniziativa della delegazione Rotariana a San Pietroburgo in giugno 2022” a cura di Franco Nicoletti, Presidente del Rotary Club Roma Foro Italico.


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