Image default
Ambiente & Società Lavoro & Economia Sapere & Sapori

Si chiama “Stoviglioteca” ed è in crescita progressiva.

La nuova iniziativa di economia circolare nata “dal basso”

Alzi la mano chi non ha ancora sentito parlare delle stoviglioteche! Ebbene, per chi non ne sapesse ancora nulla, si potrebbe dire che le stoviglioteche sono una sorta di biblioteca. Con la differenza che al posto dei libri, è possibile prendere in prestito piatti, bicchieri, posate e tutto ciò che serve per organizzare un evento. Un’idea che prende le mosse da un’iniziativa femminile e che pian piano si sta diffondendo a macchia d’olio un po’ in tutta Italia. C’è stato anche chi qualche anno fa si era preso la briga di fare una vera e propria mappatura delle “stoviglioteche” in circolazione. Vista la loro progressiva crescita, segnaliamo anche un profilo facebook dedicato; vale a dire “Piccole stoviglioteche crescono” raggiungibile al presente link.  

Come anticipato l’idea è venuta ad una donna e madre di più bambini alle prese in modo pressochè costante con feste, festicciole, compleanni, che comportano sempre un gran dispendio di stoviglie di plastica che dopo l’uso vengono cestinate. Con impatti considerevoli sia in termini di portafogli sia dal punto vista ambientale con montagne di plastica poi difficili da smaltire. Con queste nuove opportunità invece è possibile prendere in prestito un kit per il proprio evento. Le stoviglie messe a disposizione possono essere di vario materiale: plastica dura, bamboo o acciaio. Inoltre dal momento che l’obiettivo di chi apre una stoviglioteca non è fare business, ma ridurre lo spreco attraverso il riuso e la condivisione, non esiste la formula della compravendita. Ovvero il prestito avviene solitamente su cauzione o tramite offerta libera o simbolica. In qualche caso, può essere richiesto un tesseramento. Le modalità per fruire del kit di stoviglie dipendono da come è nata e come viene impostata e gestita l’iniziativa dalle persone promotrici.

Geograficamente le stoviglioteche si trovano per lo più in grandi città, come Milano, Roma o Napoli, ma anche in comuni più piccoli, come Verona, Modena, Fermo e Oristano. Comunque ora con i social è facile restare sempre aggiornati. Oltre al profilo facebook menzionato sopra, esiste anche l’app Junker scaricabile gratuitamente come valido supporto. Si tenga altresì conto che trattandosi di iniziative nate spontaneamente e “dal basso”, il loro numero effettivo è difficilmente mappabile “al millesimo”. Giunge voce che siano nati, sempre sulla stessa scia, anche iniziative a carattere condominiale o di singoli che offrono lo stesso servizio tramite passaparola. La logica comunque è sempre la stessa: condividere e riusare anziché acquistare e buttare.

Altri articoli