Tre attivisti, ospiti della prima giornata di Summer School, organizzata dall’agenzia Dire e diregiovani.it, hanno risposto alle domande dei 130 studentesse e studenti di tutta Italia: come si fa a diventare attivista? Come si fa a portare un tema all’ordine del giorno, evitando che diventi una “moda”, affrontata in maniera superficiale? Come si fa a parlare a tutti, senza escludere chi ha un orientamento politico diverso?
La risposta dei tre ospiti – Tullia Nargiso della Rete Studenti Medi, Pietro Turano, attore e attivista Lgbtq+ e Giovanni Mori di Fridays For Future – ha lo stesso punto in comune, che suona come un messaggio alla generazione Z: rompete la bolla mediatica.
“La piazza e i social sono luoghi entrambi utili – ha precisato Tullia Nargiso – per raggiungere più persone, di diverse età anagrafiche e con interessi diversi. È importante che capiamo che per diventare attivisti si comincia usando ognuno la propria voce con la convinzione che conta. Come si fa a diventare attivista?
Approfondire, essere presenti, essere consapevoli che la propria voce conta anche solo quando si affronta un tema a cena con gli amici“.
Per Pietro Turano, invece, la bolla va infranta per due motivi in particolare: riconoscere i propri privilegi, che non sono una colpa ma che vanno visti e riconosciuti, e possibilmente sfruttati, per poter essere utili agli altri. E per la lotta intersezionale, perché oggi più che mai “è impossibile pensare che le lotte non si debbano incontrare a un certo punto anche se sono diverse o le portiamo avanti in modo diverso: se io mi contamino con la rete degli studenti medi ho possibilità di arrivare a più persone e loro possono offrire più strumenti oltre a quelli che già offrono alla loro comunità“.
E poi l’esperienza di Giovanni Mori, che ha raccontato come la sensibilizzazione alla questione ambientale incroci linguaggi e strumenti diversissimi, dai meme, alle pillole informative fino al mail bombing ai parlamentari; ma anche e soprattutto smettendo di “usare l’immagine dell’orso polare pelle e ossa“, che rinvia a luoghi lontani da noi allontanando di conseguenza anche l’orizzonte del problema, usando invece “argomentazioni molto concrete ma innovative e insolite, che toccano nel vivo la quotidianità delle persone come ad esempio il fatto che la birra è a rischio estinzione perché i cambiamenti climatici minacciano le coltivazioni di orzo“.
Dopo la diretta Youtube della mattina con i giovani attivisti, nel pomeriggio, gli studenti e le studentesse si sono trovati tutti insieme online, per i saluti del direttore della Dire, Nicola Perrone e per i laboratori a gruppi sul racconto giornalistico.
L’appuntamento è per domattina con Claudio Lenzi e Giulio di Feo – rispettivamente social media editor e giornalista presso la Gazzetta dello Sport – e alla testimonianza diretta di Raffaele Cacciapuoti, in arte Er_Caccia98, ProPlayer Fifa per l’AC Monza, sempre sui canali Facebook e Youtube di diregiovani.it.