Dal 2 febbraio 2021 è riaperta la Triennale di Milano, in largo anticipo rispetto agli altri enti culturali ed istituti milanesi, dopo ben tre mesi di chiusura dovuta al coronavirus. Si temeva di dover stare chiusi fino a metà marzo 2021, come dichiarato dallo stesso Stefano Boeri, presidente della Triennale:
“A dire la verità pensavamo che saremmo stati chiusi fino a metà marzo. Riapriamo e siamo molto, molto contenti . Non dico che non ci speravamo più, ma avevo il timore che i tempi fossero ancora più lunghi. Quindi per noi è una gran cosa, una gran soddisfazione“.
Ovviamente, la riapertura sarà effettuata rispettando le norme anti-contagio, mettendo a punto un piano apposito di sicurezza: ingressi contingentati (non più di 210 persone contemporaneamente nella Triennale) e prenotazioni, più postazioni per le sanificazioni. Un lavoro non da poco, vista la situazione dell’Italia in generale e della Lombardia in particolare.
Nella Triennale di Milano, ci saranno diverse mostre, ognuna delle quali avrà degli ingressi contingentati, come racconta lo stesso Boeri, puntando specialmente su due attualmente presenti:
“Una è quella stupenda di Enzo Mari e l’altra, molto interessante della fotografa Claudia Andujar che ha lavorato in Brasile sulla popolazione degli Anomani nella giungla“.
L’apertura, per ora, è dalle 11 di mattina alle 20, ma si sta già pensando di portarla fino alle 22, coprifuoco permettendo. Una piccola risposta, ben organizzata e in sicurezza, che forse potrebbe dare il buon esempio per tutto il Paese.
Domenico Attianese