In provincia di Cosenza una grotta restituisce tracce del Neolitico
Presso il paesino di San Lorenzo Bellizzi, in provincia di Cosenza, sorge la formazione geologica di Pietra Sant’Angelo, un complesso calcareo nel quale sono state individuate numerose caverne. Tra di esse la Grotta di Pietra Sant’Angelo ha restituito tracce di frequentazione umana risalenti al Paleolitico e una sepoltura di un soggetto maschile di età compresa tra i 30 e i 35 anni di circa 7000 anni fa, quindi riconducibile al Neolitico. L’area rientra nel territorio del Parco Nazionale del Pollino che con le recenti scoperte sembra crescere nel suo valore naturale e archeologico. I resti sono emersi nell’ambito di una campagna di scavo diretta congiuntamente dalla dottoressa Antonella Minelli (Università degli Studi del Molise) e dal dottor Felice Larocca (Università degli Studi di Bari Aldo Moro) e finanziata dal municipio di San Lorenzo Bellizzi, dal Parco Nazionale del Pollino e della Regione Calabria. I resti sono stati rinvenuti in una piccola fossa nel terreno a soli 35 cm di profondità. Il defunto era stato posto in posizione contratta e prona. L’analisi antropologica ha messo in evidenza un soggetto apparentemente sano e una caratteristica usura dentaria presso gli incisivi superiori che potrebbe essere dovuta ad un’intensa attività di lavorazione di pellame o fibre vegetali. La causa della morte non è dunque chiara ma si colloca nel quadro demografico dell’epoca in cui, per ovvie ragioni, erano frequentissimi i decessi in età precoce. La grotta ha restituito anche strumenti in pietra, in osso e in ossidiana delle Isole Eolie; oltre che dei focolari più antichi probabilmente collocabili in epoca Paleolitica tra 11.000 e i 14.000 anni fa.
Glenda Oddi