Il libro è stato aspettato a lungo anche per il mistero che si era creato intorno al romanzo. Lo stesso Camilleri non ha mai voluto accennare al finale che aveva scelto per il suo protagonista per cui le speculazioni su come sarebbe finito Montalbano si sprecavano.
Il commissario sarebbe finito a Boccadasse con Livia o sarebbe morto magari durante nel corso di una indagine?
Nessuna delle due.
Montalbano finisce la sua vita letteraria in una maniera quasi desueta per un protagonista di un libro.
Non tutti i lettori sono rimasti contenti di questa scelta, a molti non è piaciuta altri invece l’hanno amata.
E’ un finale che decisamente lascia l’amaro in bocca ed è un giallo che non sembra neanche un giallo o almeno non quelli a cui ci ha abituati l’autore.
E tuttavia sarà sicuramente ricordato seppur non sia il suo più riuscito.
Sarà ricordato per quello che rappresenta, indubbiamente la fine di un’era, un’era segnata dalle serate davanti alla televisione per vedere i nuovi episodi, un’era segnata dall’uscita dei suoi nuovi libri e dai suoi nuovi casi.
Ed è anche un finale che segna sicuramente un saluto, l’ultimo saluto, non al maestro, all’autore, ma all’amico Montalbano e con lui a tutti quei personaggi che ci hanno tenuto compagnia per tutti questi anni e per un lungo tratto della nostra vita (io l’ho scoperto a 20 anni e adesso ne ho 42 quindi…)
E’ un saluto a Mimì che in questo libro non si vede, un saluto al pasticcione Catarella e a Fazio col suo complesso dell’anagrafe ed un saluto all’eterna fidanzata Livia.
Forse un finale diverso avrebbe scioccato meno ma così è veramente un saluto quindi Ciao Montalbano, ci mancherai!
Benedetta Giovannetti