L’antica stamperia delle marche
L’arte della stampa è anticamente radicata nelle marche, numerosi sono i laboratori ancora attivi che permettono di esplorare questo mondo del passato, di cui si fa portavoce il museo dedicato.
Tra queste, l’antica stamperia Fabiani si trova a Petritoli, un piccolo paese dell’entroterra ricco di storia e scorci bellissimi.
Giancarlo Fabiani, che di mestiere fa il giornalista, da tutti è detto “stampatò”. Egli ha ereditato la vecchia tipografia del papà, a sua volta ereditata dal proprio genitore, e ne ha fatto uno spazio aperto, aperto alle scuole, con i turisti, con i suoi concittadini. Oltre una porticina, si cela il mondo dell’antica stamperia, con i suoi macchinari antichissimi e l’odore dell’inchiostro che ancora Giancarlo usa nelle sue dimostrazioni.
Vi sono i caratteri mobili di ogni forma e dimensione, la carta rigorosamente prodotta nelle cartiere di Fabriano, i ricordi, le matrici dei stampa, le incisioni. Giancarlo ospita scuole o piccoli gruppi organizzati, spiega il funzionamento dei macchinari arricchendo la piccola lezione con i suoi ricordi d’infanzia per emozionare adulti e piccini.
Sempre nelle Marche vi è il Museo delle Arti della Stampa di Jesi, fondato nel 2000 per documentare la lunga e importante tradizione tipografica della città che ha visto per prima la nascita, nella regione Marche, di una tipografia. E’ qui infatti che è stata realizzata la stampa di una delle prime edizioni della Divina Commedia, nel 1472, ad opera del tipografo Federico de’ Conti. Il museo è incastonato nel cinquecentesco Palazzo Pianetti Vecchio, ove si possono ammirare torchi e macchine da stampa di varie epoche insieme a libri rari e di pregio. Il percorso museale risalta e approfondisce i due aspetti dell’invenzione che ha cambiato la storia del sapere umano: i macchinari tipografici e i libri come prodotto finale.
I volumi esposti ripercorrono la storia del libro a stampa, dagli incunaboli a bellissimi esemplari del XIX secolo, attraverso i loro caratteri estrinseci: frontespizio, formato, iniziali ornate, marche tipografiche, legature e illustrazioni con numerosi pezzi unici e antichissimi.
Il materiale esposto è tutto di provenienza locale. I torchi, le macchine da stampa, gli strumenti tipografici quali compositoi, vantaggi, matrici, una interessante collezione di caratteri mobili conservati nelle casse originali ripercorrono la storia della stampa dal punto di vista tecnologico, dalla stampa piana con un torchio ligneo del XVIII secolo a quella piano-cilindrica, dalla composizione manuale con i caratteri mobili a quella meccanica con la linotype.
Il Museo delle Arti della Stampa è un museo vivo, infatti alcuni torchi tipografici sono tuttora funzionanti e utilizzati sia delle scuole, per le quali sono proposti dei laboratori didattici, che di coloro che si avvicinano alla conoscenza delle tecniche tipografiche o di stampa d’arte antiche (xilografia, calcografia e litografia).
Il museo conserva anche gli archivi delle antiche tipografie da cui provengono i macchinari esposti, consultati da studenti e ricercatori in quanto costituiscono una inesauribile fonte documentaria di notizie relative alla vita pubblica, politica e sociale e alle attività private, legate a più di 100 anni di storia.
Di
Marino Ceci