Cult o custodia? La risonanza mediatica che un film può avere, se non una scena sola, talvolta può significare molto per la vita privata di un attore o un’attrice.
Così è stato per Basic Instinct.
Lo rivela la stessa attrice, protagonista con Michael Douglas del film del 1992 diretto da Paul Verhoeven.
Sharon Stone ha spiegato che il thriller erotico fu usato come un’arma dal giudice durante un’udienza per il suo divorzio nel 2004 dal marito Phil Bronstein. Infatti l’attrice e il marito adottarono Roan nel 2000.
Suo figlio Roan, all’epoca quattro anni, fu chiesto se fosse a conoscenza del fatto che la madre faceva film sexy.
“Persi la custodia di mio figlio quando un giudice chiese al mio piccolo: ‘Sai che tua madre fa film sexy?’. Fu come un abuso dal sistema, la considerazione che mi veniva data come genitore, perché avevo fatto quel film”. Dopo la sentenza, la Stone ottenne il diritto di visita a suo figlio. Quella decisione del giudice la portò ad un ricovero in ospedale per problemi cardiaci. “Mi spezzò il cuore – sottolinea – letteralmente”.
Il limite tra diritto e abuso dello stesso è talvolta sottile, ma se in gioco c’è una relazione, può diventare pericoloso quanto porre fine a una vita.