L’esperimento in una domenica d’inverno in uno piccolo borgo umbro
Nella cornice storica del borgo umbro di Monte Castello di Vibio una domenica d’inizio gennaio 2023 sono andate in scena le fiabe, ma in una chiave di lettura diversa dal consueto. L’ “auditorium” non era infatti costituito da bambini, bensì da adulti in prevalenza di sesso femminile. Complice forse la sinergia tra il titolo dell’opera presentata che rimandava a Principesse e Belle Addormentate e la sensibilità del sindaco, dottoressa Daniela Brugnossi, la suggestiva sala consiliare ha aperto le porte ad un evento destinato a lasciare un segno. Ad introdurre i presenti alle tematiche sapienziali ed arcaiche, insite nelle narrazioni fiabesche, il pluripremiato autore di narrativa e poesia Carlo Scirocchi. L’opera, edita da Prospettiva editrice, è stata intitolata “Il libro del Principe e della Principessa” con sottotitolo “La Bella Addormentata e la riscoperta dei simboli e degli archetipi”. Una triade di personaggi che hanno rappresentato una sorta di viatico per il viaggio forse più importante in assoluto: quello dentro se stessi. Fiabe dunque lette in chiave spirituale e non psicologica. Non a caso, nella presentazione introduttiva, fatta direttamente dall’intraprendente sindaco, è stata evidenziata, a chiare note, la vera e propria passione per l’introspezione di Scirocchi. “Le fiabe – ha esordito l’autore – in quanto patrimonio spirituale dell’umanità, meriterebbero di essere tutelate come patrimonio dell’Unesco”. Da sempre infatti le fiabe parlano un linguaggio universale che arriva dritto al cuore di chi si apre al loro ascolto. La “matrice” è di tipo intuitivo-spirituale ed è sicuramente da questa fonte primordiale che i grandi narratori di fiabe, come i fratelli Grimm, Andersen e La Fontaine hanno attinto per veicolare al mondo messaggi universali. “Gli scrittori di fiabe – ha proseguito Scirocchi – agiscono aggirando i filtri condizionanti di cui è pregna la personalità umana”. Ed allora ecco che tra i viaggi iniziatici forse più significativi, specie nell’attuale congiuntura storico-sociale, si colloca quello simboleggiato dalla Bella Addormentata. E’ proprio in questa narrazione che sonno e incantesimo costituiscono l’archetipo del femminile che, se risvegliato, è in grado risvegliare l’umanità intera. Un tema d’indubbio spessore che ha fatto vibrare l’intera sala, via via che gli spunti suggeriti dall’autore si susseguivano. “Le fiabe al pari dei canti gregoriani – è stato sempre Scirocchi a dire – determinano delle vere e proprie casse di risonanza dell’anima”. E così sono bastati dei termini evocativi distribuiti a pioggia come, fa il seminatore esperto, a far germogliare nello spazio di qualche ora, dei veri flussi di coscienza tra i presenti. Un “esperimento” nato quasi per caso e che promette bene, vista la partecipazione attiva del pubblico. In questa prima serata a fare un po’ da apripista sono stati i simboli racchiusi dietro a Principi e Principesse, ma poi la strada potrebbe proseguire con burattini che diventano esseri umani. Fino poi agli incantesimi da “mille e una notte” della bella incantatrice Sherazade. Ed infatti tra le mura del borgo umbro ha già fatto capolino l’idea di partire con appuntamenti periodici sull’onda delle varie fiabe iniziatiche. Ora non resta quindi che augurarci che il sogno, nato nella cornice del piccolo comune umbro della gens vibia, diventi presto realtà.
Di Maria Teresa Biscarini