Quando essere animalisti è solo un atteggiamento.
Questa è la triste sintesi di un mondo “umanitario” che tanto si esprime sui social, camminando alla rinfusa dentro troppe parole e pochi fatti. Se per una civetta ci si adopera quasi in maniera istantanea, per una tortora, perfino adulta, ci si affida piuttosto al disinteresse. In questo modo, i suggerimenti più disparati risultano essere questi: ” poverina, ma tanto muore”; ” ma chi te lo fa fare”; “lasciala da una parte che poi si riprende da sola”, come se il disagio legato alla salute si risolvesse da sé. Perciò la stesse legge di natura dovrebbe essere valida anche per le persone. Se vi capita di sentirvi male adagiatevi sul ciglio di una strada che tanto poi passa. Oltretutto l’essere umano non è in estinzione e se qualcuno muore pazienza.
La tortorella tratta in immagine non ha attirato nessun volontario delle più conosciute associazioni per la protezione dei volatili, tranne una clinica a pagamento che si spera riesca a guarirla e a restituirle il magico volo della pace di cui è emblematicamente rappresentativa.
Come in tutte le storie ci vuole cuore, ricordando intimamente la dolcezza del cantico delle creature, per quel vago ritorno alla casa di se stessi: l’umanità.
Eleonora Giovannini