C’è sgomento nella comunità scientifica e medica italiana. Il contributo straordinario per l’EBRI, l’Istituto Europeo di Ricerca sul Cervello fondato da Rita Levi Montalcini, infatti, non è stato inserito nella proposta del Governo della legge di Stabilità. Ciò porta al rischio di chiusura per l’Istituto.
Un SOS è stato lanciato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. L’EBRI, nel cui Comitato Scientifico hanno figurato negli ultimi anni ben cinque Premi Nobel, svolge ricerche sui meccanismi delle principali patologie del cervello (Alzheimer, Parkinson, dolore cronico, malattie genetiche rare, disturbi dello spettro autistico, patologie oculari degenerative), sviluppando brevetti e candidati farmaci. EBRI rappresenta una assoluta eccellenza nelle ricerche sulla malattia di Alzheimer, per la quale oggi non c’è una cura. Il Nerve Growth Factor (NGF), la scoperta che ha dato il Nobel alla Montalcini e sul quale EBRI è leader mondiale, rappresenta una nuova speranza terapeutica per il trattamento della malattia di Alzheimer. EBRI ha sviluppato una variante del NGF, la cosiddetta forma “painless NGF”, che ha enormi potenzialità per il trattamento della malattia di Alzheimer e di numerose altre patologie. Ricercatori dell’EBRI hanno poi sviluppato anticorpi terapeutici contro le due proteine killer dell’Alzheimer, la proteina Tau ed i cosiddetti oligomeri di Ab. Attraverso i brevetti e con i finanziamenti competitivi ottenuti dalle istituzioni internazionali e dalla Commissione Europea l’EBRI si autofinanzia, coprendo metà del fabbisogno. Attualmente la rete delle collaborazioni scientifiche con i centri di ricerca internazionali comprende: Londra, Cambridge, Edimburgo (UK), Dresda e Jena (Germania), Aarhus (Danimarca), Salamanca e Madrid (Spagna), Bordeaux (Francia), Karolinska Institute (Stoccolma), Vienna (Austria), Hebrew University (Israele), Mc Gill University (Canada), New York University (USA). La mancata riconferma del contributo straordinario per l’EBRI, ricevuto negli ultimi dieci anni, porterebbe alla impossibilità di mantenere la struttura con cui portare avanti i progetti in corso, con conseguenze quali la restituzione dei finanziamenti ricevuti dall’estero, licenziamento dei ricercatori, interruzione di dottorati di ricerca e tesi di laurea, e mancati rinnovi di borse di studio per i giovani ricercatori. L’EBRI, di fatto, sarebbe costretto a chiudere. “Per questi motivi ci appelliamo al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha già dimostrato concretamente di avere a cuore i problemi della ricerca e dei giovani ricercatori, perché sensibilizzi il Parlamento e le Istituzioni affinché venga garantita la continuità dei finanziamenti per mantenere in vita l’Istituto creato e voluto da Rita Levi-Montalcini, unico Premio Nobel in Medicina del nostro Paese negli ultimi 40 anni – fanno sapere dall’Istituto –”.
Stefano Venditti