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Ambiente & Società

POS obbligatorio: quali sono le sanzioni per chi non accetta la carta di credito

Dal 30 giugno 2022 gli esercenti commerciali sono obbligati ad accettare i
pagamenti elettronici. Oggi per chi non si adegua sarà applicata una
sanzione. Non dimentichiamoci tuttavia che ci sono anche soggetti esonerati
da tale obbligo. Vediamo chi sono.
Per effetto del Decreto PNRR, dal 30 giugno 2022 per qualunque bene o
servizio è possibile pagare con mezzi di pagamento elettronici.
Commercianti, artigiani e professionisti sono tutti obbligati ad accettare i
pagamenti con bancomat o carte di credito da parte dei clienti, a prescindere
dal prezzo versato. Per chi rifiuta il pagamento con tale modalità scattano
delle sanzioni.
Ricordiamo che da un punto di vista operativo il Pos è un dispositivo che
permette all’esercente di accettare, in alternativa al contante, pagamenti
tramite carta di credito, carta di debito e prepagata mediante la lettura di un
chip.
Non tutti gli esercenti sono però obbligati ad accettare il pagamento con Pos
in quanto, con determinazione del Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei
Monopoli del 24 ottobre scorso, sono stati esonerati coloro che vendono beni

di monopolio, valori bollati e postali. Per la vendita di tali categorie di beni
dunque non si andrà incontro ad alcuna penalità.
L’Agenzia delle Dogane ha deciso infatti di porre un limite all’obbligo del Pos
per quelle tipologie di spese per le quali i margini di guadagno sono già poco
elevati.
Sulla determinazione ha influito il costo delle commissioni bancarie connesse
all’utilizzo del mezzo di transazione elettronica che non può essere in alcun
modo addebitato al cliente, stante il regime di prezzo determinato sulla base
di apposite Convenzioni e sul quale l’esercente non può intervenire.
Quali sono le sanzioni applicate? Per coloro che disattendono gli obblighi di
legge scatta una doppia sanzione, una fissa e una variabile.
Chi non si adegua alla normativa, non accettando il pagamento elettronico su
richiesta del cliente, dovrà versare una sanzione amministrativa pecuniaria di
30 euro cui si aggiungerà il 4% del valore della transazione.
Questo sta a significare che, per fare un esempio, in caso di pagamento di
100 euro, la multa da corrispondere sarà pari a 30 euro cui si dovranno
aggiungere 4 euro, pari al 4% del totale.
La sanzione non è prevista solo nei casi di oggettiva impossibilità tecnica per
comprovati problemi di connettività o malfunzionamenti dei dispositivi.
Anche se l’obbligo del Pos per gli esercenti, artigiani e studi professionali
sussisteva dal 2013 (in forza del DL n. 179 del 2012 all’articolo 15) fino ad
oggi nessuna sanzione era prevista per chi rifiutava le carte elettroniche in
caso di vendita di un bene o prestazione di un servizio. Questo ha
comportato che per anni molti esercenti non si mettessero in regola,
continuando a negare mezzi di pagamento diversi dai contanti.
Certamente si è fatto un passo avanti ma il Pos obbligatorio cancellerà
davvero l’evasione fiscale?

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