Abbiamo parlato e descritto le varie piramidi ma non abbiamo mai visto da vicino come venivano costruite.
La loro altezza straordinaria e le loro facce laterali a forma di triangolo ricordavano a tutti il potere del faraone che era custodito al loro interno e per questo motivo la costruzione di opere così monumentali richiedeva un notevole sforzo a livello organizzativo e amministrativo.
Vista l’importanza e il costo da sostenere edificare una piramide non poteva essere frutto di improvvisazioni ma richiedeva un’attenta programmazione.
Per prima cosa il faraone e i suoi consiglieri decidevano le caratteristiche, poi gli architetti reali progettavano il monumento in base alle indicazioni ricevute e sottoponevano le piante ed il modello della costruzione all’approvazione del sovrano.
Poi approvato il progetto di iniziava con la scelta dell’ubicazione della tomba, che doveva essere sempre situata sulla riva occidentale del Nilo, perché là si trovava il regno dei morti; oltre a venire in gioco fattori come la visibilità dell’edificio dal tempio del dio sole Ra ad Eliopoli o la posizione di una piramide più antica.
Poi si procedeva alla costruzione dell’edificio ma a differenza di quanto affermato da alcune fonti dell’antichità non erano impiegati centomila lavoratori.
Una forza lavoro minore ma più qualificata poteva svolgere il lavoro in maniera più rapida ed efficiente per questo se alcuni calcoli sono esatti la piramide rossa di Snefru è stata costruita in soli 11 anni mentre quella di Cheope richiese il triplo del tempo.
Altra cosa da considerare era quella delle cave da cui estrarre i blocchi che dovevano di solito essere a poche centinaia di metri dai cantieri, solo le pietre particolari come il granito venivano da lontano.