La Ferrero è “La Fabbrica di Cioccolato” italiana, ma quali sono le sue origini? Le origini affondano nel 1898, con la nascita di Pietro Ferrero, Primogenito di Michele Ferrero e Clara Devalle, ma il destino della Ferrero inizia nel 1834, quando la famiglia Ferrero si trasferisce ad Alba, dove l’azienda sarà destinata a nascere e crescere.
Nel 1940 Pietro Ferrero apre una pasticceria a Torino, in via Sant’Anselmo. Si tratta di una prima prova, un test che andrà male e che porterà all’apertura di un nuovo negozio direttametne ad Alba. Un paio d’anni dopo, sempre ad Alba verrà aperto un laboratorio per dolci dove Pietro passerà il suo tempo con un unico scopo: tentatre di creare prodotti dolciari del tutto nuovi, ma, allo stesso tempo, anche economici.
Le nocciole, chiave del successo della Ferrero, vengono utilizzate a partire dalla Seconda Guerra Mondiale. In un periodo di magra nasce l’idea di utilizzarle, visto che sono uno dei prodotti locali maggiormente disponibili. Un’idea nata per necessità che, successivamente, con una formula appositamente sviluppata, porterà alla creazione della Nutella da parte del figlio, Michele Ferrero.
Tuttavia, la nutella ha un antenato, la crema a base di nocciole creata da Pietro Ferrero nel 1946, la Pasta Gianduja, poi chiamata Giandujot. L’innovazione non era solo nel prodotto, ma anche nella confezione: la pasta era avvolta in carta stagnola, così da poterla facilmente trasportare, conservare e usare dove si voleva. E il successo fu assicurato, anche per il suo prezzo: un chilo del prodotto ferrero costava 600 lire, mentre un chilo di cioccolato ne costava 3000.
Creata inizialmente per i commercianti di Alba, la produzione della Crema Gianduja alla fine del 1946 era di oltre mille quintali, dando una spinta agli affari dell’azienda e alla sua crescita, che l’anno successivo aveva già oltre 100 dipendenti.
Da lì in poi la produzione artigianale non fu più possibile, nacque la prima fabbrica e, come si suol dire, il resto è storia.
Domenico Attianese