Passiamo alla seconda parte dei piatti tipici valdostani e dopo i primi piatti che abbiamo visto essere per lo più zuppe, passiamo a parlare dei secondi.
Uno dei piatti più famosi sono senza dubbio gli involtini di fenis, che non sono delle semplici scaloppine ripiene ma sono fatte usando la mocetta, un salume che non è ricavato dal maiale ma da tagli magri di bovini, equini e selvaggina che dopo un periodo di salamoia con sale ed erbe aromatiche viene appeso e fatto stagionare in un luogo ventilato e asciutto.
A stagionatura ultimata la mocetta si usa come un qualsiasi affettato, su un tagliere per l’aperitivo, o come ripieno delle scaloppine insieme all’inseparabile fontina.
Dopo averli chiusi gli involtini si fanno rosolare nel burro e cucinati flambé con del brandy se del caso.
E visto che come abbiamo detto più volte la fontina la fa da padrone nei piatti valdostani non possiamo non parlare della cotoletta.
Una versione locale del cordon bleu che altro non sono che fette di vitello riempite di prosciutto cotto e fontina, impanate in uovo e pangrattato e fritte nel burro.
Passando ai dolci troviamo il flantze, un dolce rustico assai simile al pane di fichi e noci diffuso nel centro Italia.
E’ realizzato con farina di segale, burro, frutta secca e uva passa, perfetto per la colazione.
Altro dolce tipico sono le tegole, biscotti simili alle lingue di gatto perfette per accompagnare il caffè, creati negli anni 30 dalla famiglia di pasticceri Bach e realizzati con albume, zucchero, farina di mandorle e nocciole.
Non mancano neppure i dolci al cucchiaio con la crema di Cogne, preparata con cioccolato, panna, rum, zucchero e tuorli d’uovo.
Per prima cosa si sbatte il tuorlo con lo zucchero e si scalda la panna con il cioccolato poi tutti gli ingredienti vengono portati a bollore e amalgamati fino ad ottenere una crema densa.
Viene servita ancora calda con l’aggiunta di scaglie di mandorle, cioccolato e granella di nocciole.