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Ambiente & Società

PESCARIA: dalla nascita all’incontro con il braccio destro di Zuckenberg

La puglia si attesta ancora regione d’avanguardia di Italia.

Pescaria è l’esempio di imprenditoria di successo che punta sulla qualità non dimenticando la tradizione, ma facendone un punto forte. Impresa partita dalla Puglia, cresciuta anche con spinta social. In quattro anni è arrivata a fatturare 7,4 milioni di euro con tre locali. A determinarlo, la bontà del prodotto ma anche la buona campagna di promozione marketing. 

Non capita a tutte le aziende di essere citate nei documenti interni della trimestrale di Facebook.

E’ accaduto ad una realtà del Sud, precisamente di Polignano a Mare in provincia di Bari, la città che ha dato i natali non solo a Domenico Modugno ma anche a Pescaria, un ristorante fast food che ha fatto la fortuna con i panini gourmet di pesce ma anche con Facebook e Instagram.

Vi lavorano più di 100 persone e raggiunge tre milioni di utenti unici al mese anche grazie alla comunicazione social.

L’idea nasce nel 2015. Bartolo L’Abbate, imprenditore nel settore ittico di Polignano voleva iniziare una propria attività. Pensava ad un ristorante di pesce tradizionale ma il suo consulente di comunicazione, Domingo Iudice, suggerì di servire panini a base di pesce, un tipico piatto locale. A loro si è unito in seguito lo chef Lucio Mele per elaborate un menù di mare e terra legato al territorio. Da qui la decisione di aprire Pescaria in un piccolo locale nella cittadina pugliese che conta 15mila abitanti. “Il nome lo abbiamo deciso dopo un concorso online in cui abbiamo messo in palio 100 euro – spiega Domingo Iudice – una settimana prima dell’apertura, avvenuta il 25 maggio, abbiamo postato su Facebook la foto di un panino con la tartare di tonno. Pensavamo che all’inaugurazione venissero solo i parenti, invece sono arrivate 500 persone”. Da allora, Pescaria ha deciso di investire prevalentemente nella comunicazione e pubblicità social, il 95% delle risorse della società va a Facebook e Instagram. Elabora piani editoriali ‘ad hoc’ che prevedono fino a 150 contenuti al mese.

In pratica tre post al giorno, un team di persone dedicato, che ha portato a raggiungere su Facebook oltre 200mila like su circa 5 pagine e su Instagram quasi 135mila follower.

Questi numeri non sono passati inosservati a Menlo Park, quartier generale di Facebook. Il ‘caso’ imprenditoriale è stato menzionato da Nicola Mendelsohn, capo europeo di Facebook. Poi Pescaria è stata ricevuta da Sheryl Sandberg, braccio destro di Mark Zuckerberg, come unica impresa italiana tra le sei dell’area Emea che avevano brillato per business. Infine, la citazione negli Earning calls, i comunicati trimestrali redatti dai top manager di Facebook e divulgati all’interno dell’azienda, per l’uso virtuoso della piattaforma. 

A quattro anni dal lancio, Pescaria ha aperto quattro ristoranti: quello di Polignano si è spostato in una sede più grande, poi è sbarcato a Milano con due ristoranti, di recente nella bellissima Trani, sempre in Puglia, in riva al mare per una sede estiva, e il prossimo settembre a Torino. Ha una media di 500 clienti giornalieri per singolo punto vendita. Insomma, può essere considerato gli esperimenti più riusciti del Fast Food Made in Italy. Ed è in arrivo anche a Roma.

Il made in Italy vince e lo fa guardandosi indietro verso il futuro. “E vedi che ti mangi…!”

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