Le api hanno un ruolo fondamentale nell’ecosistema del nostro pianeta. Sono impollinatori, ossia permettono il trasporto di polline e quindi la formazione dei frutti, oltre che, quindi, essere responsabili della biodiversità della natura e della sua protezione. La perdita di api è diventato uno dei seri problemi del cambiamento climatico, e si è rischiato di perderne 200.000 con il rogo di Notre-Dame.
Sul tetto della Cattedrale di Notre-Dame, infatti, negli ultimi anni erano state piazzati degli alveari di una specie di ape molto particolare, la varietà Buckfast. Il risultato di una selezione eseguita per svariati decenni dai monaci britannici, allevamento, all’epoca, dovuto nell’ottica della produzione di cera per le candele. Una varietà molto rara e pregiata, quindi, che per ogni arnia sopra la Cattedrale fornisce 25-26 chili di miele all’anno.
Produzione, api e tradizione che tutti pensavano fossero andate distrutte in seguito all’incendio che ha abbattuto la guglia di Notre-Dame. Fortunatamente non è stato così. Le 200.000 api che vivono, ancora adesso, negli alveari di Notre Dame, infatti, sono sopravvissute all’incendio.
La notizia è stata riportata dallo stesso Nicolas Géant, l’apicoltore che si occupava della cura dei tre alveari presenti sopra la sagrestia vicino alla Cattedrale. Ed è solo per questo che si sono salvati. Tutti pensavano che le fiamme li avessero raggiunti e che, quindi, gli alveari fossero bruciati. Tuttavia, dopo aver visto immagini satellitari e avendo avuto la conferma del portavoce della Cattedrale, si è avuta la conferma che i tre alveari sono ancora lì. E che le Api Buckfast sono sane e salve.
Domenico Attianese