Il primo mondiale di Motociclismo post-Valentino (come pilota ma esordisce in MotoGP il suo team VR46 con Ducati) è cominciato col botto per i colori italiani. Nella prima tappa in Qatar lo scorso 6 marzo infatti si sono imposti piloti made in Italy in tutte e tre le categorie: Enea Bastianini in MotoGP, Celestino Vietti nella Moto2 e Andrea Migno nella Moto3. Una tripletta importante per i nostri giovani piloti che non accadeva da tempo (GP di San Marino 2018 con Dovizioso, Bagnaia e Dalla Porta).
Enea Bastianini ha vinto con una tenace rimonta sorpassando uno ad uno gli avversari dopo una partenza non ottimale (partito secondo aveva perso un paio di posizioni). Per il venticinquenne pilota riminese è la prima vittoria nella classe regina, settima nel motomondiale: è alla seconda stagione nella MotoGP con la Ducati ed è stato campione del mondo in Moto2 nel 2020.
In Moto2 invece il torinese Celestino Vietti ha vinto da dominatore. Sulla sua Kalex è partito in Pole, è stato in testa per tutta la gara e ha pure ottenuto il giro più veloce portando così al termine il cosiddetto “Grand Chelem”. Per il ventunenne pilota esordiente nella Moto2 è stata ovviamente la prima vittoria in categoria e la terza assoluta; miglior riusultato in classifica generale un quinto posto nel 2020 in Moto3.
Andrea Migno in Moto3 invece ha approfittato dei guai tecnici (apertura della carena) del leader della gara Sasaki per cogliere la vittoria qatariota, la seconda in carriera per il ventiseienne pilota di Cattolica al decimo anno nella categoria. Il precendente trionfo risale al GP del Mugello del 2017.
Se Bastianini non è sulla carta il favorito per il Mondiale di MotoGP, Vietti è invece uno dei papabili per quel che ha dimostrato finora mente per Migno, il meno giovane dei tre, potrebbe essere d’aiuto la grande esperienza accumulata in categoria per cenrtare il grande risultato.
Daniele Capello