Sembra una zebra ma é un parente prossimo delle giraffe e fino al 1901 era sconosciuto alla scienza. Si chiama Okapi (Okapia johnstoni) ed é considerato uno dei più grandi successi della criptozoologia (https://www.fulldassi.it/criptozoologia-bernard-heuvelmans-animali-nascosti/): la specie era ben conosciuta dalle popolazioni locali ma non dagli zoologi prima dell’esploratore britannico Henry Morton Stanley che nel 1887 menzionò nei suoi diari l’esistenza dell’ “Atti” (nome locale) e soprattutto del Commissario britannico per l’Uganda Sir Harry Johnston che riuscì a recuperare cranio e pelli che vennero poi studiati fino all’identificazione di una nuova specie sconosciuta.
É una delle 5 specie ancora esistenti della famiglia Giraffidae e unico rappresentante del suo genere. Rispetto alle giraffe ha dimensioni molto inferiori (1.5 m al garrese e 350 Kg dipeso massimo) e il collo decisamente più corto ma possiede lo stesso tipo di piede e di deambulazione (tramite ambio) e un paio di corna brevi ma solo nel maschio. Vivono esclusivamente nelle foreste della Repubblica Democratica del Congo e sono considerati “In pericolo” (EN) dalla lista rossa IUCN.
In diversi zoo del mondo sono presenti coppie di Okapi per la riproduzione in cattività: il 24 aprile 2022 é avvenuta la prima riproduzione dell’unica coppia presente in Italia a Falconara marittima (AN).
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