Con il ddl passati al Senato si dice no alla maternità surrogata
Il disegno di legge (ddl) approvato definitivamente dal Senato italiano a ottobre 2024 estende il divieto di maternità surrogata rendendolo un reato universale. Questo significa che, oltre a vietare la pratica in Italia (dove era già illegale dal 2004), il ddl penalizza anche i cittadini italiani che ricorrono alla maternità surrogata all’estero, in paesi dove questa è legale. In caso di violazione, sono previste sanzioni severe: carcere da tre mesi a due anni e multe fino a un milione di euro. La gestazione per altri viene così definitivamente condannata. Si tratta della forma di procreazione medicalmente assistita che prevede che la gestazione venga portata avanti da una persona per conto di un’altra non in grado di avere figli per le più svariate ragioni.
Il provvedimento che introduce il reato universale (già approvato alla Camera) modifica l’articolo 12 della legge 40/2004 (contenente le norme in materia di procreazione medicalmente assistita), specificando che la violazione è punibile anche se commessa all’estero.
La proposta, sostenuta dalla deputata Carolina Varchi di Fratelli d’Italia, riflette il desiderio della maggioranza di limitare l’uso della maternità surrogata da parte di cittadini italiani. Ovviamente se dalla maggioranza è ritenuta una norma di buon senso, non si trova il plauso delle opposizioni per le quali siamo di fronte ad una legge discriminatoria e dannosa per le famiglie, in particolare per le famiglie arcobaleno e per i diritti dei minori coinvolti.
Come era naturale aspettarsi, per le numerose implicazioni, legge ha suscitato un dibattito acceso.
Manuela Margilio