I Grandi giri al femminile di questa stagione si sono dimostrati molto più emozionanti delle versioni al maschile. Dopo lo spettacolare testa a testa tra Longo Borghini e Kopecky al Giro d’Italia Women (https://www.fulldassi.it/il-giro-ditalia-femminile-torna-in-italia/), risolto a favore della nostra alfiera, al Tour de France Femmes appena disputato (11-18 agosto) è andato in scena uno dei thriller sportivi più incredibili di sempre.
“Merito” di una banale caduta in una di quelle tappe che si definiscono interlocutorie ma che riservano sempre tranelli. Nella quinta tappa infatti, la maglia gialla Demi Vollering, favorita numero uno e già al comando prima delle frazioni a lei più congeniali, quelle di alta montagna, è coinvolta in una rovinosa caduta di gruppo a 6 km dalla fine. Le prime del gruppo riescono a involarsi verso il traguardo con la polacca Niewiadoma che conquista la maglia gialla, mentre Vollering resta dolorante e incredibilmente senza compagne ad aiutarla a rientrare (solo una si fermerà più avanti) e perde oltre un minuto e mezzo. Fortunatamente la botta non impedisce all’olandese di proseguire, ma fino all’ultima tappa è ottava con un distacco di 1’15”.
Vollering, un’atleta che è un mix tra la potenza di Pogacar e la sfortuna di Van Aert (lo scorso anno perse la Vuelta a España perchè attaccata durante una pausa pipì) domenica tenta un clamoroso attacco a 53 km dal traguardo in coppia con la connazionale Rooijakkers (che la precede di due secondi): Niewiadoma va in difficoltà e perde subito 1’30” ma poi il distacco si riduce in discesa. Nella salita finale sulla mitica Alpe d’Huez si balla sul filo dei secondi fino al traguardo dove Vollering stacca Rooijakkers quel che basta per superarla mentre la polacca alla fine riesce ad arrivare conservando quattro soli secondi sulla rivale, conquistando così il suo successo più prestigioso in carriera. Rilevante anche il quinto posto finale di Gaia Realini, il nostro futuro italiano per le corse a tappe.
Daniele Capello