Image default
Ambiente & Società

Nasce ARGEA, il nuovo polo del vino italiano con obbiettivi molto ambiziosi

I numeri parlano di obbiettivi molto ambiziosi: sei sedi produttive in quattro regioni, export in 85 Paesi, 500 collaboratori, investimenti per 50 milioni di euro 

Nasce il polo del “vino” italiano per affrontare la sfida dimensionale del mercato globale e portare il “made in Italy” nel mondo. Si chiama “Argea”, Ar come arte e Gea come terra. Sei sedi produttive in 4 regioni, ricavi consolidati di circa 420 milioni di euro nel 2021, un piano di investimenti per ca. 50 milioni di euro, export in 85 Paesi per il 95% del fatturato: sono questi i numeri del Gruppo nato con Botter e Mondodelvino con la regia del Fondo Clessidra. La nuova realtà del vino è stata presentata alla stampa il 29 settembre. L’assetto azionario del Gruppo vede una holding, partecipata in maggioranza dal Fondo Clessidra, con una importante quota della famiglia Botter ed una presenza della famiglia Martini e del managment. L’obbiettivo è competere sui mercati internazionali e portare la qualità del vino italiano nel mondo. Con ricavi consolidati di circa 420 milioni di euro nel 2021, realizzati con il 95% all’estero, e in crescita di oltre il 18% rispetto al risultato dell’anno precedente ottenuto da Botter e Mondodelvino separatamente, Argea vuole porsi come il più importante player privato nel settore vitivinicolo nazionale, contando circa 500 collaboratori. Gli obiettivi di crescita ambiziosi hanno posto le basi per un piano investimenti al 2025 da circa 50 milioni di euro con attese ricadute positive anche sulle comunità locali in cui l’azienda opera. Esporta in 85 Paesi, con una rete commerciale distribuita sia sui mercati dove il vino italiano è da tempo apprezzato – USA, UK, Germania e Paesi scandinavi – che in aree del mondo di tradizione enologica più recente: dalla Cina, alla Corea del Sud, al Canada e molti altri. Argea conta sei siti di produzione distribuiti dalla Romagna al Piemonte al Veneto e numerose filiere coinvolte nel progetto provenienti anche da Friuli-Venezia Giulia, Abruzzo, Puglia e Sicilia. Il Gruppo si impegnerà anche sul fronte della sostenibilità: “Con questo progetto, unendo risorse tra le migliori del settore, Argea intende rappresentare una grande opportunità per il vino italiano e per l’intero comparto enologico sui mercati mondiali. Tramite il nostro Piano Industriale ambiamo a uno sviluppo etico e sostenibile che coinvolga i nostri collaboratori, le comunità e l’ambiente in cui operiamo”,  ha dichiarato Massimo Romani, Amministratore Delegato di Argea. Ampio il portfolio di cantine e marchi: Barbera, Nebbiolo e Moscato per il Piemonte, Sangiovese e Trebbiano per la Romagna, Prosecco e Pinot Grigio per il Veneto, Primitivo per la Puglia, Montepulciano d’Abruzzo, Nero d’Avola per la Sicilia
 
Amalia Barbara Di Bartolo

 

 

 

Altri articoli