Image default
Arte & Cultura

‘Muestra de Cine Mexicano Otoño 2023’

Si svolge a Roma dal 29 settembre al 1° ottobre 2023 alla Casa del Cinema. L’Ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti

La quarta edizione della ‘Muestra de Cine Mexicano Otoño 2023’ si svolge a Roma dal 29 settembre al 1° ottobre 2023, con ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, alla Casa del Cinema. Si possono vedere i lavori inediti di 27 cineasti, anteprime assolute in Italia, in lingua originale sottotitolate in italiano, per apprezzare e conoscere le origini e gli sviluppi di quella che è una tra le cinematografie più all’avanguardia e più potenti a livello mondiale: la cinematografia messicana. L’obiettivo principale è presentare e diffondere l’altro magnifico cinema messicano, quello che difficilmente arriverebbe nelle sale italiane e in alcuni casi anche sulle piattaforme.

Il programma

Documentari storici, lungometraggi, cinema noir, commedie, animazione, cinema muto. La mostra è l’unico spazio alternativo internazionale per il cinema messicano in Italia, un cinema di alta qualità con la capacità e la sensibilità di soddisfare il pubblico che ama l’esperienza del cinema in lingua originale, con storie speciali e sorprendenti. Sono due i film che verranno presentati nella serata di inaugurazione, il 29 settembre: “El Suavecito” di Fernando Méndez, 1951, un classico noir, restaurato da Guillermo Del Toro, per la “La Filmoteca dell’Unam”, in collaborazione con Televisa, la UDG – Universidad de Guadalajara ed “EL FICG”, Festival Internacional De Cine De Guadalajara. L’altro film “Santuarios Del Infinito” del regista Chisco Laresgoiti, ospite d’onore della Muestra, è un cortometraggio-documentario, un affascinante viaggio enigmatico che invita a conoscere e visitare otto dei siti archeologici rilevanti delle civilizzazioni preispaniche in Messico, per ridare valore al grande patrimonio culturale che rappresentano. Questa produzione impressionante è un omaggio al cortometraggio “Centinelas Del Silencio” vincitore di due Premi Oscar nel 1972.

Francesco Fravolini

Altri articoli