Il libro di Raffaella Fanelli diventa un film prodotto dalla Cosmo Production Eu di Elide Melli. La produttrice ha deciso di ricostruire gli ultimi anni di vita del direttore di Op in un film. Le testimonianze di un periodo storico aiutano a ricordare la storia contemporanea
La storia dell’omicidio a Mino Pecorelli viene raccontata in un film testimonianza. Dopo quarantuno anni dalla tragica morte di Mino Pecorelli, il giornalista ucciso a Roma la sera del 20 marzo del 1979 con quattro colpi di pistola, la produttrice Elide Melli decide di ricostruire gli ultimi anni di vita del direttore di Op mediante un film. La Cosmo Production Eu di Elide Melli che spesso percorre la strada del grande racconto biografico affidandolo, nella fase di realizzazione, alle cure di importanti sceneggiatori, registi e attori, acquisisce i diritti del libro di Raffaella Fanelli (nella foto di Paolo D’Addario) La strage continua. La vera storia dell’omicidio di Mino Pecorelli (la foto è di Paolo D’Addario), pubblicato nell’ottobre 2020 da Ponte alle Grazie. È una testimonianza raccontata per ricordare la storia contemporanea italiana. Non bisogna dimenticare gli accadimenti del passato perché proiettano la società nel futuro.
La storia
Conviene ricordare che le indagini sull’omicidio irrisolto del giornalista sono state riaperte nel febbraio del 2019 dopo l’inchiesta giornalistica di Raffaella Fanelli che la Cosmo Production Eu si ripropone di ripercorrere proprio mediante un film dove saranno raccontate la vita e la morte di Mino Pecorelli. Raffaella Fanelli, giornalista, svolge da anni un lavoro d’inchiesta con un unico obiettivo: raccontare i misteri e le ombre della nostra storia recente. Raffaella Fanelli ha realizzato interviste a Salvatore Riina, Angelo Provenzano, Vincenzo Vinciguerra, Valerio Fioravanti, personaggi le cui testimonianze possono aiutarci a comprendere alcuni aspetti inconfessabili del potere e della storia italiana. È un grande impegno e una grande responsabilità che vuole favorire la riflessione sui momenti oscuri del nostro Paese.
Francesco Fravolini