Torna in presenza Micam, il comparto in ripresa nel 2021 ma solo un’azienda su tre recupera i livelli ante-pandemia. Una nuova area all’insegna della sostenibilità.
Torna in presenza “MICAM” Milano, il salone internazionale per le “calzature”, punto di riferimento per gli operatori provenienti da tutto il mondo. L’appuntamento con le collezioni Autunno/Inverno 2022/2023 è dal 13 al 15 marzo a Fiera Milano Rho. Quest’anno la fiera propone una novità dedicata alla sostenibilità. Un’area dedicata, un nuovo marchio di garanzia, una forte azione di sensibilizzazione all’industria calzaturiera: così il salone delle calzature evolve in un’ottica green. La sostenibilità diviene un punto di partenza per le aziende del calzaturiero che stanno investendo in ricerca al fine di garantire standard altamente sostenibili per la propria filiera produttiva. MICAM scende in campo con diverse iniziative che mettono al centro il tema della produzione a ridotto impatto ambientale e sociale, con uno spazio espositivo: MICAM Green. L’edizione marzo 2022 vede protagoniste tre aree: Premium, Contemporary ed Everyday, con collezioni che mettono in primo piano la qualità, l’innovazione e il design. Non solo. MICAM X tornerà con numerose presentazioni, workshop, allestimenti dedicati e altre iniziative all’insegna dell’innovazione. Quattro i temi principali: Trends & Materials, Sustainability, Art Fashion & Heritage e the Future of Retail. Ma vediamo alcuni dati del comparto calzaturiero che rispetto al 2021 è in ripresa, secondo una fotografia scattata dal Centro Studi di Confindustria Moda per “Assocalzaturifici” . L’anno scorso il comparto ha registrato un incremento del fatturato del +18,7% sul 2020 attestandosi a 12,7 miliardi di euro. Un valore però ancora inferiore all’epoca pre-covid con -11% rispetto al 2019. Le griffe trainano l’export, con le aziende che viaggiano a velocità differente (solo una su tre ha recuperato i livelli ante pandemia) e su cui c’è l’ombra gettata dallo scenario geopolitico in continua evoluzione in Ucraina.
“L’accelerazione dell’export nel quarto trimestre ha permesso al calzaturiero di archiviare il 2021 mantenendo gli incrementi a doppia cifra che avevano caratterizzato la prima metà dell’anno – spiega in una nota il Presidente di Assocalzaturifici, Siro Badon– Dopo il crollo del 2020 il settore è ripartito, con un fisiologico rimbalzo nel secondo trimestre cui è seguito un recupero con intensità più contenuta. Tutte le principali variabili mostrano incrementi non trascurabili in valore, compresi tra il +15 e il +20% . Ma la ripresa è a macchia di leopardo e insufficiente nel ritmo, gran parte delle imprese non ha ancora raggiunto i ricavi 2019 antecedenti l’emergenza sanitaria”.
Amalia Barbara Di Bartolo