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Lavoro & Economia

Manovra economica del Governo: quali sono le ipotesi

Dopo la chiusura per le ferie estive il Governo ha reso noti i programmi relativi alla nuova manovra economica

Il tempo per la nuova Manovra economica è sempre più vicino. Archiviate le vacanze l’Esecutivo Meloni è pronto per dedicarsi ai lavori che porteranno entro la fine del mese di dicembre all’approvazione della Legge di Bilancio.

Prima di individuare, a grandi linee, quelle che sono le ipotesi al tavolo, facciamo un breve riepilogo delle tappe che il Governo dovrà rispettare per essere in linea con i tempi.

Secondo le nuove regole del Patto di Stabilità, si parte con il Piano Strutturale di Bilancio per la riduzione della spesa pubblica le cui linee essenziali devono essere inviate a Bruxelles entro il 20 settembre prossimo.

Ci sarà tempo fino al 27 per la nota di aggiornamento al DEF (approvato ad aprile) contenente i numeri relativi alle risorse finanziarie a disposizione.

Soffermiamoci ora su quelli che dovrebbero essere i punti principali che, secondo il Governo Meloni, saranno inseriti nella manovra finanziaria 2025.

L’attenzione è puntata sul sostegno alle imprese che assumono risorse al fine di creare nuovi posti di lavoro, in linea con l’attuale trend positivo evidenziato sui dati relativi all’occupazione. Altro obiettivo è rafforzare il potere di acquisto delle famiglie, in particolare quelle più numerose. Smentita infatti la voce che circolava in questi giorni in merito alla cancellazione dell’assegno unico. Il Governo vuole continuare ad incentivare la natalità con bonus che favoriscano le famiglie al fine di contrastare la crisi demografica sempre più preoccupante. I giovani verranno sostenuti sia con misure riguardanti il mondo del lavoro sia con agevolazioni fiscali per l’acquisto della prima casa.

Il focus dell’Esecutivo sarà inoltre indirizzato al taglio delle tasse sempre nell’ottica di agevolare giovani e famiglie nonché, come più volte ribadito, a confermare il taglio del cuneo fiscale.

Allo studio infine anche la riforma delle detrazioni fiscali.

Non si punterà più invece sul Superbonus e sui bonus edilizi che nel complesso hanno pesato fortemente sui conti pubblici.

Manuela Margilio

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