Il Malleus Maleficarum è un trattato scritto in lingua latina, pubblicato dal frate domenicano Heinrich Kramer e dal confratello Joseph Sprenger con lo scopo di reprimere il paganesimo, l’eresia e la stregoneria in Germania, in quanto la stregoneria era considerata satanismo.
E’ il più noto dei tre libri pubblicati sull’argomento alla fine del XV secolo, ed è composto in apertura dalla riproduzione della bolla pontificia con la quale il papa Innocenzo VIII conferiva ai frati domenicani pieni poteri per svolgere la loro opera di inquisitori contro i delitti di stregoneria.
Tuttavia il libro non è immediatamente susseguente alla volontà papale ma è posteriore di tre anni alla bolla pontificia, che è totalmente estranea al trattato.
Infatti gli autori in questo libro forniscono una visione molto personale della stregoneria e del loro modo di contrastarla.
Tale libro non fu mai adottato ufficialmente dalla chiesa cattolica ma riscosse molti consensi nella quasi totalità degli inquisitori e di autorevoli ecclesiastici e rimase fino alla metà del XVII secolo il manuale più consultato sulla caccia alle streghe.
Il libro non è un trattato originale ma una raccolta di credenze e nozioni sul fenomeno della stregoneria spesso riprese da testi più antichi e non è provo di parti misogine, in quanto ritiene che ci siano più streghe che stregoni o quando afferma che la donna andava volentieri alla morte in quanto preferiva essere liberata dal potere del diavolo con la morte piuttosto che cadervi ancora.
Il libro è diviso in tre parti, una parte affronta il tema della natura della stregoneria dove appunto afferma che le donne a causa del loro intelletto inferiore e della loro debolezza sono più predisposte a cedere alla tentazione di satana, in più vengono approfonditi in maniera quasi morbosa i rapporti sessuali che le streghe avrebbero con i demoni.
La seconda parte riprende le posizioni espresse nella prima approfondendole e la terza fornisce istruzioni pratiche sulla cattura il processo, la detenzione ed eliminazione delle streghe.