Nel 1996 l’egittologi francese Alain Zivie scopre nella necropoli di Saqqara, a trenta chilometri a sud del Cairo una tomba di inestimabile valore storico e non solo che ha permesso di ricostruire particolari importanti sulla vita di corte e del fanciullo sovrano.
Si tratta della tomba di Maia, la balia del faraone bambino.
La tomba è risalente al 1430 a.C. ed è divisa in tre sale: la prima dedicata al suo ruolo di nutrice del faraone contiene una raffigurazione del re seduto sulle sue ginocchia, la seconda riguarda i tradizionali rituali di sepoltura, dove Maia è rappresentata sotto forma di mummia in piedi davanti a Osiride, la terza è la più grande e contiene quattro pilastri decorate con immagini della donna e con una scala che porta alla sua camera funeraria.
Come dicevamo la tomba ci offre tramite le pitture scene di vita di corte tra cui una dove la donna allatta il faraone in presenza di tutta la corte.
Il fatto che la nutrice sia ripresa in questa scena rappresenta l’importanza di questa donna, figura divina in quanto nutrice del divino faraone.
Sempre dalle pitture si scopre che il faraone non è cresciuto a Tebe, ma a Menphis capitale del regno fondata dal re della prima dinastia e che è cresciuto in un harem, circondato dalle regine madri, dalle concubine e dai loro figli.