I femminicidi non sono ormai più un tabù, le denunce sembrano aumentare fermo restando l’annoso problema della possibilità concreta di fermare quell’uomo evitando di sfociare nel gesto estremo.
Sempre più forte è la richiesta di modificare l’iter legislativo, rendere più semplice la verifica di determinate condizioni e l’applicabilità di restrizioni per l’uomo accusato.
Così l’Aula del Senato approva all’unanimità, con 211 voti favorevoli, la risoluzione alla relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sul Femminicidio che riguarda i percorsi di trattamento per uomini autori di violenza. L’approvazione è stata seguita da un lungo applauso dell’Assemblea.
La senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della Commissione Femminicidio sottolinea: “La violenza contro le donne non è un raptus né una malattia, ma un fenomeno strutturale. Agli uomini chiediamo un’assunzione di responsabilità. Questo lavoro è un tassello importante della battaglia culturale contro l’asimmetria di potere, gli stereotipi e i pregiudizi della società patriarcale sottesi alla violenza di genere”.
Questo cambio di rotta segna un punto fondamentale nella lotta al femminicidio.