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Salute&Sport

Lo spettacolo del Tour de France 2023

Quello appena terminato è stato uno dei Tour de France più spettacolari degli ultimi anni. La Grande Boucle non ha tradito le attese e si è confermata la corsa più importante e sentita al mondo, non a caso risulta essere l’evento più seguito a livello globale dopo olimpiadi e mondiale di calcio.  

Fino a pochi anni fa in realtà era una gara poco spettacolare adatta ai cronoman e ai passisti con una grande squadra al loro servizio: ora invece è uno spettacolo continuo, per merito di un percorso disegnato bene e con coraggio (le prime due tappe subito impegnative non si vedono spesso) ma soprattutto dei due principali rivali per il titolo, Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard

Come lo scorso anno i due non hanno avuto rivali, soprattutto in montagna dove hanno battagliato fino al termine della seconda settimana. All’inizio della terza, nella 15a tappa, unica cronometro di questa edizione, già il danese aveva inflitto un distacco notevole a Pogacar che nella tappa successiva ha subito la sua peggior crisi in carriera perdendo quasi 6 minuti dal rivale. Il Tour si è chiuso praticamente lì dimostrando che probabilmente Vingegaard è lo scalatore più forte al momento, con 2 Tour vinti in due anni: lo sloveno dal canto suo aveva il parziale alibi della preparazione imperfetta per l’infortunio subito ad aprile durante la Liegi-Bastogne-Liegi. 

I pochi italiani presenti (sette) non hanno vinto tappe ma Giulio Ciccone ha conquistato la prestigiosa Maglia a pois (31 anni dopo Claudio Chiappucci) che premia il vincitore della classifica degli scalatori mentre la maglia verde della classifica a punti se l’è aggiudicata Jasper Philipsen anche grazie ai suoi 4 successi di tappa in volata.

Daniele Capello

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