Uno dei mammiferi più minacciati al mondo è la Lince iberica (Lynx pardinus) ma forse il suo destino è più roseo di quanto temuto.
Conosciuto anche come Lince pardina, questo felino, nel 2002, contava solamente 94 individui, censiti nel suo areale: la penisola iberica meridionale.
Ora, dopo un ventennio di tutela e una serie di progetti mirati, che hanno visto l’impegno del WWF spagnolo, le amministrazioni locali e la Comunità europea con i progetti LIFE dedicati, l’ultimo censimento ha contato 1.111 individui, con 239 femmine in età riproduttiva.
In 20 anni, la popolazione di questo felino, il più minacciato al mondo, è più che decuplicata, facendo sperare in un futuro migliore per la specie.
Come ricorda il CEO di WWF Spagna, Juan Carlos del Olmo, la strada è ancora lunga, per dichiarare la Lince iberica fuori pericolo: servirà infatti, raggiungere 3.000-3.500 individui e 750 femmine riproduttive, per avere una popolazione con status favorevole (ora è considerata ancora in pericolo critico). L’obiettivo è di raggiungere tali quote entro il 2040, riducendo contemporaneamente i rischi di mortalità, dovuti a incidenti stradali, bracconaggio e avvelenamenti.
La Lince iberica è un “gattone”: i maschi arrivano a pesare intorno ai 25 Kg. Molto simile alla nostra Lince europea (Lynx lynx), ne era considerata un tempo una sottospecie. Si differenzia per la maculatura accentuata sulla pelliccia che risulta anche meno folta della congenere.
Le linci si riconoscono facilmente per le loro orecchie lunghe, dotate di ciuffi di pelo ben visibili.
Daniele Capello