UNA RISCOPERTA INTIMA E NECESSARIA: PRESSO MUSEO STORICO DELLA FANTERIA DAL 28 SETTEMBRE 2024 AL 12 GENNAIO 2025
L’ Arte non cessa mai di leggersi e di essere riletta. E’ con questo nobile intento che è stata concepita l’esposizione “Ligabue. I misteri di una mente”. Essa infatti intende offrire al grande pubblico una nuova lettura del lavoro di Antonio Ligabue utilizzando la lente della psicologia dell’arte per dare un quadro complessivo più aggiornato dell’artista e della sua Opera.
Più che percorso argomentativo verso la tesi di sottrarre all’artista le etichette di Naïf, Brut o Outsider, i curatori puntano ad accompagnare il visitatore in un viaggio verso la (ri)scoperta dell’artista, anche per analizzare la sua produzione alla luce del dato biografico, e mostrare a pieno l’unicum che Ligabue, da poco andato in scena anche sul grande schermo con “Volevo nascondermi”, e forse come tale, anche più accessibile e comprensibile ai più.
Il percorso espositivo è un dedalo nella vita dell’artista, con una uscita verso mente e cuore dello spettatore, con 74 opere datate tra la fine degli anni Venti e i primi anni Sessanta del Novecento, provenienti da tre collezioni private di Reggio Emilia, di Parma e di Roma. La rassegna dedicata all’artista scomparso nel 1965 porterà alla comprensione di un personaggio che visse in una personale e solitaria dimensione di grande irregolarità, dominata da una mente irrequieta e instabile, che non risparmierà dall’emozionare.
Antonio Ligabue infatti a 60 anni dalla morte, ancora non ha trovato una esatta dimora all’interno di stili, di correnti, o di movimenti artistici, sospeso tra le definizioni affibiategli di arte Naïf e di Outsider.
A 32 sculture bronzee raffiguranti una eterogenea rappresentanza di animali, tra i quali cani, caprioli, capre, cerbiatti babbuini, leoni e pantere, si affiancano 18 dipinti a olio dai colori pieni, vivaci, e dallo stile inconfondibile, tra i quali anche un celebre autoritratto del 1957, insieme a 3 disegni e 21 puntesecche, distribuite in un percorso cronologico in 5 sezioni: 1. Animali da cortile; 2. Animali selvaggi; 3. Cani; 4. Animali da bosco; 5. Autoritratti, fiori e campagne.
Protagonista della sua Arte è la natura con un focus sul mondo animale, che risulta un riflesso del tumulto interiore che Ligabue viveva, fragile come un germoglio e brutale come una caccia, come è stata la sua esistenza stessa ma anche, in generale, della condizione umana, così simile a quella animale proprio per la sua natura violenta, finalizzata alla sopravvivenza.
Una riscoperta intima, pratica, e concisa che in breve potrà regalare nuovi occhi a un artista forse ancora incompreso.
L’esposizione, curata da Curata da Micol Di Veroli e Dominique Lora, è prodotta da Navigare srl e da una iniziativa di Difesa Servizi SpA, con il patrocinio della Regione Lazio e di Città di Roma. Sarà fruibile da sabato 28 settembre sino al 12 gennaio 2025 presso Museo Storico della Fanteria, in Piazza di S. Croce in Gerusalemme 9 (dal lunedì al venerdì dalle 9:30 alle 19:30; sabato, domenica e festivi dalle 9:30 alle 20:30).