Marsa Matrouh: l’Egitto sul Mediterraneo che non ti aspetti.
Tempo di vacanze e Marsa Matrouh, sulla costa mediterranea dell’Egitto, è una di quelle località ancora poco conosciute dalle grandi masse. Un viaggio tra splendide spiagge bianche, che ricordano i Caraibi, e la storia più antica che narra di incontri segreti tra Antonio e Cleopatra.
Marsa Matrouh si trova sulla costa mediterranea dell’Egitto, una città-porto con una grande baia che solo attorno ai primi anni del 2000 ha iniziato ad essere una vera località turistica popolata dai villaggi turistici dei maggiori tour operator mondiali perlopiù dislocati sulla baia di Almaza.
Si trova a circa 200 km dalla Libia ed è l’ultima città egiziana prima del confine.
L’aeroporto è sia militare che civile usato soprattutto per i voli charter dei turisti che arrivano da primavera all’autunno; si, perché a differenza delle ben più famose spiagge di Sharm El Sheikh e di Marsa Alam sul Mar Rosso, qui il clima è decisamente meno caldo e durante l’inverno il bagno il mare è appannaggio dei soli coraggiosi.
La lunga spiaggia è puntellata da sontuosi villaggi turistici dove la sabbia bianchissima scivola sotto un limpido mare azzurro. Al primo sguardo, quando si arriva, si ha una strana sensazione: sembra che la neve dell’inverno si sia posata sulla spiaggia, ma il mare cristallino e il suo profumo caldo ridesta la coscienza verso l’estate. Questa è la baia di El Obayed a forma di mezzaluna che si estende per 10 chilometri ed è riconosciuta come tra le più belle del mondo.
Si, qui la sabbia è davvero tanto bianca, ma iniziando ad esplorare la baia si arriva alla Spiaggia di al-Ghaam detta spiaggia dell’amore. Qui le rocce entrando in mare diventano nere, sghembe, sparse qua e là per il mare fino a formare faraglioni alti qualche metro. Un pinnacolo in particolare, alto una decina di metri, presenta un pertugio che lascia presagire un nascondiglio interno. Secondo la tradizione popolare questo era il luogo segreto di incontro tra Cleopatra e Antonio dove, tra un bagno e l’altro, consumavano il loro amore. In effetti questo sperone di roccia faceva parte di un palazzo che la regina egiziana si era fatta costruire proprio per fare il bagno in mare e non stupisce che anche il buon Marco Antonio ne fosse un assiduo frequentatore.
Se ci si inoltra dentro la città si incontra il confuso pullulare dei mercati egiziani a cielo aperto, venditori ambulanti che si fanno spazio come possono tra le vie principali e tra questi anche molti bambini che si avvicinano ai turisti offrendosi come lustrascarpe o con una manciata di anacardi. La frutta secca è proprio la tipicità del luogo e la si trova ad ogni angolo.
Girando sul lungo mare o dentro le vie di Marsa Matrouh si comprendono bene le due anime religiose della città a prevalenza musulmana con la splendida moschea di El Awan, ma anche con testimonianze di chiese cristiane ortodosse copte che sono eredi dell’antico monachesimo egiziano.
Da visitare, nei dintorni, la città El-Almein celebre teatro dell’omonima battaglia del 1942 che ha dato vita al Museo-Cimitero del Commonwealth che raccoglie i resti di più di 7000 soldati che hanno combattuto sotto le insegne britanniche, ma anche il Sacrario Italiano con la Quota 33, la casa del Colonnello Dominioni che fu inviato qui per le ricerche sui cadaveri dei soldati italiani molti dei quali sono rimasti sepolti in questo sacrario.
Federica Candelaresi