Le averle sono piccoli passeriformi che sembrano rapaci in miniatura. Sono infatti uccelli predatori, specializzati nella caccia perlopiù a invertebrati ma anche rettili, anfibi, piccoli mammiferi e anche altri uccelli. Caratteristica comune con i rapaci é il becco che appare adunco come quello dei Falconiformi per convergenza evolutiva avendo la stessa tipologia di dieta.
Nel mondo esistono una trentina di specie appartenenti alla Famiglia dei Laniidae che comprende 4 generi di averle. In Italia nidificano 3 specie tra cui la più comune é l’Averla piccola (Lanius collurio). Più comune ma, come le congeneri, in netto calo principalmente per le trasformazioni degli habitat, essendo specie legate agli ambienti aperti che soffrono le trasformazioni dell’agricoltura moderna e la perdita degli incolti.
Di dimensioni leggermente inferiori alle altre due specie che nidificano in Italia, l’Averla piccola vive in ambienti aperti ricchi di vegetazione cespugliosa, prediligendo in particolare arbusti spinosi come la Rosa canina, dove creare le sue dispense alimentari. Infatti molte prede non vengono consumate subito dopo la cattura ma vengono infilzate nelle spine e consumate in un secondo momento. Vive sia in zone collinari che di alta montagna dove risente meno degli effetti negativi delle modifiche legate all’agricoltura ma invece soffre l’espansione dei boschi a danno dei pascoli abbandonati.
Il maschio è facilmente riconoscibile per il colore castano del dorso e rosato delle parti inferiori e soprattutto per la mascherina nera intorno agli occhi che contrasta con la testa grigia. La femmina è invece più tendente al marrone come i giovani. É un migratore transahariano, che quindi é presente in Europa solo nel periodo riproduttivo mentre passa la stagione fredda nei quartieri di svernamento africani a Sud del Sahara.
Daniele Capello