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Lavoro: riconoscimento economico a colf, babysitter e badanti certificati

La certificazione rilasciata da organismi accreditati da Accredia, l’Ente unico nazionale di accreditamento, è stata già riconosciuta e inserita da un anno nel contratto collettivo nazionale, dedicato ai lavoratori domestici e dal 1° ottobre 2021, farà partire un’integrazione al trattamento economico minimo.

Un passo in avanti nella qualità dell’assistenza familiare. Colf, babysitter e badanti certificati a norma UNI possono ottenere un riconoscimento economico ad hoc.

La certificazione rilasciata da organismi accreditati da Accredia, l’Ente unico nazionale di accreditamento, è stata già riconosciuta e inserita da un anno nel contratto collettivo nazionale, dedicato ai lavoratori domestici e dal 1° ottobre 2021, farà partire un’integrazione al trattamento economico minimo.

La normativa

L’elaborazione del testo, a cura dell’Ente Italiano di Normazione, e la relativa certificazione rappresentano un unicum in tutto il mondo, dal momento che l’Italia è il primo Paese a prevedere un percorso di questo genere, per garantire le competenze degli assistenti familiari. Stiamo parlando di circa 2 milioni di lavoratori, una buona parte, purtroppo, non regolarizzati, che assistono persone fragili, quali anziani, bambini e disabili.

Conviene ricordare che la norma UNI 11766 definisce i requisiti di ciascuna figura professionale, in conformità al quadro europeo delle qualifiche, ed elenca tutte le conoscenze, abilità e competenze necessarie per essere qualificati da un organismo accreditato.

Per ogni tipo di assistente familiare sono definiti compiti e attività specifiche che l’assistente deve essere in grado di svolgere, oltre a prevedere il rispetto del codice deontologico per i lavoratori domestici.

Con la norma UNI e con la certificazione si potranno avere dei professionisti qualificati e garantiti, in grado di svolgere un lavoro delicato come quello dell’assistente familiare, le cui abilità sono in linea con gli standard europei e sono state verificate da un organismo indipendente, con maggiori tutele e garanzie per le famiglie e la società in generale.

La certificazione

Per avere la certificazione è fondamentale, oltre alla conoscenza della lingua italiana, frequentare un percorso formativo gratuito, per acquisire le competenze richieste dalle norme, senza tralasciare la regolarità del lavoro nell’assistenza familiare, per almeno 12 mesi.

Francesco Fravolini

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