Aumentano le realtà aziendali che includono nelle proprie politiche aziendali il benessere mentale. Diventa centrale nelle politiche aziendali poiché tutela il dipendente; nell’ottica di recruiting e mantenimento dei talenti alla ricerca di un impiego c’è la salute mentale a svolgere un ruolo primario.
Il benessere mentale sul lavoro diventa un requisito indispensabile. È sufficiente ricordare che la produzione di un’impresa si basa essenzialmente sulle risorse umane, diventando fondamentali nel processo produttivo. È del tutto evidente il ruolo primario del benessere del dipendente fino ad assumere un ruolo centrale nelle politiche aziendali. Tutto ciò non è legato soltanto a una maggiore tutela del dipendente, perché è valutato anche in ottica di recruiting e mantenimento dei talenti, sempre più alla ricerca di un impiego in cui la salute mentale svolga un ruolo primario. A confermare questa nuova situazione dell’occupazione è l’ultima indagine BVA Doxa-Mindwork 2021: «Un under 34 su due ha abbandonato il proprio posto di lavoro almeno una volta a causa di malessere emotivo correlato (+5% rispetto al 2020). Quasi la totalità degli intervistati (il 92%), infatti, ritiene fondamentale che nella propria azienda ci sia un’attenzione concreta e costante nei confronti del benessere psicologico dei dipendenti, sempre più alla ricerca di realtà che annoverino la salute mentale tra gli obiettivi strategici per la gestione dell’azienda». Mindwork, realtà specializzata nel counseling psicologico online per le persone in azienda, commissionaria della ricerca BVA Doxa, nell’ultimo anno riscontra un incremento delle realtà che si sono affidate al servizio del 150%.
Ansia e burnout
«Complice il Covid 19, la quota di lavoratori che ha sviluppato almeno un sintomo di burnout (sfinimento, calo dell’efficienza o aumento del cinismo) è raddoppiata, mentre almeno 8 persone su 10 dichiarano di aver provato uno dei “marker” della sindrome almeno una volta. Parallelamente, emerge come 1 persona su 2 soffra di ansia e insonnia per motivi legati al lavoro. Sempre secondo l’indagine BVA Doxa-Mindwork, 4 persone su 10 dichiarano però di non sentirsi libere di poter parlare del proprio malessere psicologico in azienda, che si conferma uno dei luoghi meno adatti alla condivisione».
Francesco Fravolini