L’abito invernale di Sara Alfieri, edito dalla Casa Editrice Kimerik, è un romanzo in due volumi che racconta la vicenda intricata di due famiglie: i Maladian e i Deauville. La storia è ambientata nel Bronx e specificatamente a Belmont, ripercorrendo un arco temporale di quasi un secolo, a partire dal 1942 fino al 2015. In questo arco di tempo, oltre a ripercorrere le tappe importanti della storia mondiale, conosciamo l’evoluzione di una famiglia a cui appartengono personaggi di ogni genere. Il capostipite della famiglia, da cui poi parte tutta la saga, è André Maladian, che di mestiere fa il sarto. Siamo negli anni ’90 e André ha realizzato un abito invernale per sua nipote Carole, che si innamorerà di un pianista Jacques Deauville. Perché l’abito è importante in questa storia? Perché ad esso l’autrice attribuisce una serie di significati che sottendono all’intera opera. Il primo è sicuramente la libertà, la quale assume un valore fortissimo se lo leghiamo ad un avvenimento accaduto ad André nel 1942. In quel terribile anno, la famiglia di André fu deportata a Drancy in transito per Auschwitz mentre André riuscì a fuggire in America, ma fu costretto a lasciare la sua fidanzata, alla quale aveva promesso la realizzazione di un abito. In tal senso, si capisce come l’abito diventi non solo simbolo di qualcosa che è andato perduto e difficilmente sarà recuperato, ma è anche simbolo di qualcosa di superiore, ovvero la libertà. Questa saga, come è chiaro, non è solo questo, perché nell’arco di quasi cento anni, saranno tanti i personaggi che abiteranno la storia e renderanno l’intreccio estremamente complesso. Il romanzo, possiamo dire, appartiene al genere noir, poiché i suoi protagonisti spesso assumono caratteristiche che rasentano la crudeltà. Un esempio lampante sono Duncan Delmore, che non si risparmia in malefatte, o Edwina Weisel, tanto bella quanto diabolica. L’abito invernale è un romanzo complesso, dall’intreccio assai intricato, ma che appassionerà sicuramente il lettore per la precisione della composizione. Sara Alfieri, infatti, non ha lasciato nulla al caso: ogni personaggio risulta perfettamente costruito, con la sua personalità ben definita sia nel bene che nel male. A dimostrazione di ciò è il fatto che il lettore si troverà coinvolto personalmente nella vicenda, provando sentimenti contrastanti ora per questo o per quel personaggio. Inoltre, Sara Alfieri dimostra una grande cura nella scrittura, che è ben pensata e calibrata. Può capitare, infatti, di notare delle note stonate nel linguaggio che si fa parlare ai personaggi, soprattutto quando questi attraversano un secolo e in questo caso scavalcano il millennio. Il lettore, infine, si sentirà particolarmente preso dalla lettura di questa saga, perché l’autrice ha sapientemente calibrato la narrazione, che ha inizio ai giorni nostri, ma che poi continua nel passato per ritornare nuovamente al nostro presente. L’abito invernale è una saga famigliare che vi appassionerà e che vi farà anche riflettere sulle azioni dell’uomo non solo nei grandi fatti della storia, ma anche nel suo quasi insignificante microcosmo.