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La felicità come ora aggiuntiva nel programma della scuola italiana

Quali sono e dove si trovano gli ordini delle scuole coinvolti.

Tra i vari diritti menzionati nella Dichiarazione d’indipendenza degli StatiUniti d’America figura anche il perseguimento della felicità. Quindi la felicità come uno status giuridicamente riconosciuto, e in quanto tale da perseguire e valorizzare. E cosa può dirsi al riguardo per l’Italia? Indubbiamente la notizia apparsa sulle pagine di stampa locale del MateraNews.net apre uno spiraglio positivo in tal senso.  “Nel corso dell’anno scolastico 2023-2024, l’Istituto Comprensivo 2 “G. Paolo II” di Policoro ha dato vita al progetto straordinario denominato “ascuoladiFelicità” scrive la stampa lucana. Ma di cosa si tratta nello specifico? Citando ancora testualmente MateraNews.Net, si tratta di “un’iniziativa visionaria, promossa dalla Dirigente scolastica, Prof.ssa Maria Carmela Stigliano, e condivisa con il Ministero dell’Istruzione e del Merito”.

L’intero progetto è basato sull’inserimento di una vera e propria ora didattica dedicata al benessere e quindi alla felicità dell’alunno. Una sperimentazione avviata nell’anno 2024 e che ha coinvolto tutti gli ordini scolastici, dalla scuola dell’Infanzia, alla Scuola Primaria, alla Scuola Secondaria di primo grado. Ma dove e soprattutto perché nasce un’iniziativa del genere? Ripercorrendo le dichiarazioni rilanciate anche dalla stampa di settore della scuola, come “Orizzonte Scuola”, l’idea è nata dalla domanda “gli alunni si amano?”. L’interrogativo che la dirigenza e il corpo docente si sono posti è assolutamente fondato se si considera la crescente diffusione di disturbi legati alla psiche, e a all’apprendimento. Si pensi all’aumento costante nei giovani di stati depressivi, di uso di sostanze, di fenomeni di bullismo ed emarginazione sociale. 

Per poter aprire un varco nel mondo emozionale dei ragazzi il programma messo in campo spazia all’interno di varie discipline e proposte esperienziali. Si va infatti dagli insegnamenti pratici legati alle tecniche di meditazione, agli esercizi fisici di rilassamento, all’utilizzo del “linguaggio positivo”, con lettura di brani e poesie in grado di stimolare il magma che ribolle dentro. Ed inoltre visione di film a tema seguiti da discussione, test per “verificare” il livello di felicità, redazione di diari delle emozioni, ma anche drammatizzazioni e coreografie. Insomma sembra di capire che si sia fatto appello ad un approccio multidisciplinare per conoscere e, se del caso, supportare lo stato emozionale dei nostri ragazzi alle prese con la vita.

Di Maria Teresa Biscarini

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