L’11 settembre, l’etichetta ARA di Kang Daniel ha pubblicato un lungo comunicato con il quale ha annunciato di aver vinto il primo processo intentato contro la YouTuber Park Sojang, colpevole di aver diffuso video con notizie false che hanno danneggiato l’immagine del loro artista (e di molti altri).
Nel comunicato hanno riassunto il procedimento seguito dal luglio 2022, quando venne presentata la prima denuncia, fino ad arrivare all’esito attuale e hanno spiegato che procederanno con una causa civile per chiedere un ulteriore risarcimento danni che faccia anche da deterrente per chiunque altro tenti di utilizzare le medesime pratiche per danneggiare gli altri in cambio di denaro e visibilità.
Di seguito il comunicato nel dettaglio:
“Salve, questa è la ARA.
Stiamo fornendo un aggiornamento sull’esito legale riguardante il nostro artista.
Insieme allo studio legale LIWU, inizialmente nel luglio 2022 abbiamo presentato una denuncia penale contro Sojang per aver diffuso informazioni false e infondate e voci dannose che hanno gravemente danneggiato la reputazione del nostro artista. Oggi (11 settembre) abbiamo vinto il primo processo.
Anche se questo risultato era atteso, il periodo di due anni che ha preceduto il primo verdetto del processo ha causato un dolore inimmaginabile all’artista e ai fan.
Siamo stati i primi in Corea a presentare una denuncia alla stazione di polizia di Seocho, ma le indagini sono state interrotte a causa dell’impossibilità di identificare la sospetta.
Dopo averne confermato l’identità, nel luglio 2023 abbiamo chiesto la ripresa delle indagini e la procura del distretto centrale di Seoul ha emesso un atto d’accusa sommario con una multa di 3 milioni di won (oltre 2.000 euro). Tuttavia, abbiamo richiesto con forza un processo formale, che ha portato Sojang in tribunale e alla fine l’ha scoperta. La corte ha ritenuto il caso così grave da imporre una multa di 10 milioni di won (quasi 6.800 euro), tre volte superiore a ciò che era stato richiesto dall’accusa.
Stiamo intentando una causa civile da 100 milioni di won (67.700 euro circa), indipendentemente dall’appello dell’imputato. Si tratta di una misura difensiva minima per prevenire ulteriori danni alle vittime innocenti e per garantire che tali incidenti non si ripetano. Riteniamo che la diffamazione dolosa e il profitto che ne deriva debbano affrontare gravi conseguenze legali, poiché tali azioni lasciano cicatrici che non si rimarginano facilmente anche dopo che tutte le procedure legali sono state completate.
Continueremo a fare del nostro meglio per proteggere i diritti dell’artista e dei fan. In casi simili abbiamo intenzione di perseguire tutte le possibili azioni legali senza soluzione di continuità.
Grazie.”
Giustizia è fatta, per il momento.
Si spera che Kang Daniel, che il 23 settembre rilascerà il suo quinto mini album, dal titolo “ACT”, possa godersi questo primo trionfo e ottenere giustizia anche contro l’azionista di maggioranza che ha causato ulteriore dolore, perdite economiche e causato la chiusure dell’agenzia fondata dall’artista.
Yami