Riforma fiscale Irpef: quali sono le nuove regole
Con l’approvazione del decreto legislativo relativo alla riforma fiscale il Consiglio dei Ministri ha dato il via al nuovo modello di imposizione sui redditi delle persone fisiche. L’Irpef viene riformulata con effetti positivi sugli stipendi degli italiani. Come cambieranno le buste paga per i lavoratori dipendenti a partire dal 2024?
Il decreto legislativo n. 216, entrato in vigore il 31 dicembre 2023, con la ridefinizione delle aliquote punta a rendere più equo ed efficiente il modello che verrà adottato.
Il nuovo regime varrà per il 2024 ma sul lungo periodo si mira ad una flax tax (aliquota unica).
Vediamo quali sono le novità che ci dovremo aspettare per l’anno in corso:
1)unificazione del primo e del secondo scaglione di redditi con applicazione di un’aliquota unica del 23%.
2)equiparazione dei redditi da lavoro dipendente e redditi da pensione per ciò che concerne la no tax area (fascia di reddito che non subisce la tassazione);
3) introduzione di una franchigia di 260 euro sulle detrazioni fiscali con aliquota pari al 19%, a carico di coloro che abbiano redditi superiori ai 50.000 euro. Questo vuol dire che le detrazioni cui il contribuente avrà diritto (escluse le spese mediche), saranno ridotte di 260 euro.
Non riscontriamo invece nessuna novità per ciò che concerne il regime forfettario.
In base a quanto abbiamo potuto rilevare è evidente come il maggiore impatto sarà a vantaggio dei redditi del secondo scaglione poiché vedranno l’aliquota scendere di due punti percentuali, ovvero dal 25% al 23%. Avremo dunque un’aliquota unica pari al 23% per i redditi da 15.000 euro fino a 28.000 euro. Oltre i 28.000 euro e fino a 50.000 euro l’aliquota sarà pari a 35% e oltre i 50.000 euro l’aliquota si attesterà al 43%.
Il risultato in busta paga sarà un incremento fino a 260 euro.
A tali misure si devono aggiungere quelle rese effettive dalla Legge di Bilancio varata a fine anno in base alla quale viene approvato il taglio dei contributi previdenziali.
Confermati rispetto allo scorso anno e per tutto il 2024 gli sconti contributivi del 7% per i redditi fino a 25.000 euro e del 6% per i redditi fino a 35.000 euro.
Da menzionare anche la defiscalizzazione delle prestazioni di welfare aziendale.