La prima realtà per i bambini è a Bari. La Puglia è tra le regioni con i dati più allarmanti sul
benessere dei minori
Le Case del sorriso arrivano in Italia per aiutare l’infanzia. Sono realtà educative che tutelano i
minori in condizione di vulnerabilità nel mondo. Queste strutture arrivano nel nostro Paese dopo
le esperienze maturate da Haiti al Brasile all’India. È la Fondazione CESVI a garantire un
maggiore benessere ai minori e all’aumento del rischio maltrattamento causati dalle crisi degli
ultimi anni portando anche in Italia le Case del Sorriso. Sono realtà sociali dedicate alla tutela
dell’infanzia e operative da anni in Brasile, ad Haiti, in India, Sudafrica, Perù e Zimbabwe. La
prima struttura italiana è stata inaugurata a Bari ed è dedicata alla prevenzione e al contrasto di
trascuratezza, povertà e maltrattamento infantile. Rientra nel Programma internazionale per
l’infanzia di Fondazione CESVI, che prevede l’attivazione di cinque Case del Sorriso sul
territorio italiano: altre due saranno a Milano, una a Napoli e un’altra a Siracusa. Nei primi sei
mesi del 2022, l’organizzazione ha sostenuto 1.303 beneficiarie e beneficiari, accompagnando
291 madri e padri in percorsi di genitorialità. Le azioni legate al progetto delle Case del Sorriso
sono condotte grazie al lavoro di psicologi, assistenti sociali ed educatori, nonché con il
coinvolgimento della comunità, per aumentare la consapevolezza e diffondere buone pratiche.
La situazione sociale
«La Puglia – secondo l’Indice regionale sul maltrattamento all’infanzia in Italia curato da
Fondazione CESVI – è tra le Regioni dove il rischio è maggiore. Occupa la 17esima posizione
dell’Indice, mentre la Campania risulta la più esposta al rischio maltrattamento (20° posizione) e
la Sicilia è penultima (19°). Di tutte è rilevata la “elevata criticità”, con una situazione territoriale
difficile sia per i fattori di rischio sia per l’offerta di servizi. La Lombardia è il fanalino di coda del
Nord Italia ed è la regione che registra i peggioramenti più significativi rispetto alla precedente
edizione dell’Indice. Situazione che la rende vulnerabile nonostante si collochi al 10° posto
dell’indagine, combinando situazioni ambientali favorevoli con sistemi di servizi inferiori alla
media nazionale. Dall’indagine emerge l’immagine di un’Italia a due velocità, con le Regioni più
virtuose al Nord e quelle con maggiore criticità al Sud. Tra le prime spicca l’Emilia-Romagna al
primo posto, seguita da Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Toscana e Liguria.
Tra le seconde, nelle ultime quattro posizioni, oltre a Campania e Puglia, ci sono Sicilia (19°) e
Calabria (18°)».
Francesco Fravolini